Ogni giorno mi guardavo allo specchio, i miei lineamenti si erano addolciti, il seno si era ingrossato e la mia pelle era più bella. Le mie forme si erano arrotondate , il seno appariva più turgido e il viso era più bello. L’areola mammaria e il capezzolo apparivano leggermente più scuri. La pancia era ben visibile. Riuscivo a malapena a vedere la mia farfalla, ma dovevo andare spesso dalla mia estetista per depilarla.
Da quando ero incinta mio marito scherzando diceva che aveva sempre il suo attrezzo duro. Sicuramente i nostri rapporti erano aumentati, o perlomeno io mi sentivo sempre disponibile.
Ho sempre avuto una forte carica “erotica” ma la gravidanza mi aveva fatto aumentare il desiderio sessuale, o comunque questo mi sembrava. Il solo pensiero di poter avere il suo affare nella vagina e il figlio nell’utero mi faceva eccitare così tanto che non potevo fare a meno di masturbarmi.
Prendevo spesso l’iniziativa ma comunque rimaneva la voglia.
Un giorno mi reco dal ginecologo per una visita di controllo. Mi spoglio, tolgo il vestitino, gli slip e mi sdraio sul lettino ginecologico, con le gambe divaricate. Mentre il dottore mi visita, avverto delle strane sensazioni. Quando il dottore con l’indice arriva fin quasi al collo dell’utero, con sorpresa mi accorgo che mi sto realmente eccitando. Cerco di oppormi al piacere che aumenta sempre più, ma ben presto mi rendo conto che è impossibile. Non voglio contrastare quel piacere, e in silenzio godo di ogni movimento percepito nel mio sesso. Non emetto un flebile sospiro di piacere, ma credo che l’abbondante lubrificazione della mia patatina faccia intuire le mie sensazioni. Ritengo che quello che attira gli uomini per le donne in gravidanza, siano effetti provocati dall’afflusso del sangue nella regione pelvica: il rigonfiamento dei genitali esterni e il colorito più vivace. Soprattutto è la grande capacità di dilatazione della vagina.
Dal momento in cui ho iniziato a godere, ho chiuso gli occhi. Non riesco a credere alle mie sensazioni, apro leggermente le palpebre e vedo che il dottore ha le dita ben dentro.
Torno a casa e racconto tutto a mio marito, termino la descrizione del fatto e mio marito mi bacia.
Non faccio resistenza, le sue mani scivolano su fianchi.
– sei bellissima, sprigioni femminilità con le tue curve, col tuo bel seno e il tuo bel pancione
Mi spoglia, sento il mio corpo oggetto di appassionate carezze, non tarda a mettermi carponi. La parte più interna della mia farfalla è sensibile alla tensione e alla pressione mentre la parte più esterna è più sensibile al contatto. Affonda con forza il suo sesso dentro di me e lo fa uscire lentamente in modo che possa toccare bene la parte della patatina più vicina all’apertura. Sentendomi godere e potendo finalmente urlare, aumenta sempre più la forza e il ritmo della penetrazione. Continua così anche quando si rende conto che il mio orgasmo non termina, ma ad un orgasmo segue un altro orgasmo. Continua a penetrarmi con colpi fortissimi procurandomi continue ondate di piacere. Mordo il cuscino del divano, non voglio che finisca di sbattermi come l’ultima delle prostitute.
– Dai sbattimi, spingi cavolo…mi sbatti come un finocchio…sfondami…
– Sei l’ultima delle puttane a buon mercato ciò che altre donne vendono a più caro prezzo. Non vali il costo di un preservativo…per quanto sei vacca.
– Non parlare…sei un mezzo uomo….ho avuto tra le gambe arnesi ben più grossi…dovresti infilare i tuoi testicoli per arrivare al minimo di quelle misure…
Le parole raggiungono il mio scopo, manifesta tutta la sua aggressività, il suo palo sbatte violentemente nel mio utero.
Lo sento diventare ancora più grosso, mi preparo a ricevere tutto quello che il suo corpo può scaricare.
Con piacevole sorpresa, si sfila, mi afferra la testa per i capelli, e il suo giocattolo riempie il mio viso di schizzi… sono bollenti, violenti. Lo sento nei capelli, la fronte, sulle palpebre, il naso, bocca e il collo. Sono piena del suo seme sul viso, cola…
Lecco quello che riesco a prendere con la lingua…
– Finisci il tuo lavoro…puliscilo
Forza la mia bocca con la mano, e assaporo pulendo il suo arnese…
Alla fine sazia mi addormento sul divano.
Mi sveglio sul letto, carinamente mio marito mi ha portato.
Sento il mio viso tirare, il suo seme si è seccato sul mio viso. Il ricordo del giorno prima mi sta portando ad alti livelli di eccitazione.
Faccio la doccia, infilo il mio vestitino leggero, la gravidanza mi fa sentire sempre caldo. Tralascio la biancheria, sto alla 26 settimana non sopporto più indumenti intimi e non voglio ricorrere alla biancheria da gestante. La pancia sta crescendo.
Esco a portare l’altro figlio all’asilo.
Arrivo e dopo aver visto tutti i bambini dentro, mi fermo a parlare con le mamme.
Celeste la mamma di una compagna di scuola di mio figlio è molto divertente, mi rilassa con il suo umorismo. La invito a prendere qualcosa di freddo a casa, le confesso che preferisco le mura domestiche perché ho urgente bisogno di andare in bagno e non voglio andare in quello del bar di fronte scuola.
Entrando a casa mi scuso per il disordine, ma la donna verrà nel pomeriggio.
Ci mettiamo nella veranda esterna del piano superiore, fa caldo e il sole è gradevole.
Parliamo di tante cose e ci facciamo grasse risate parlando dei mariti. La gravidanza ha addolcito il mio carattere glaciale. Ci confrontiamo sulle gravidanze precedenti, raccontandoci vari aneddoti accaduti. Mi confido con lei raccontando quello che mi è accaduto dal medico.
– Ahahaha Stefania non ti conoscevo bene…anzi ti ritenevo una stronza…ahahahah. Sei alla 26 settimana…posso sentire la pancia?
– Certo
Appoggia delicatamente la mano, sorride. Sento il calore del palmo, lo trovo piacevole. La guardo, mentre la muove, il suo sguardo è diretto sulla pancia. Appoggio la mia mano sulla sua, indirizzandola, là dove sento dei movimenti del bambino. La osservo meglio, Celeste è una ragazza sui 25 anni, rossa di capelli. Un ricciolo le cade sulla fronte. La magliettina senza maniche è aderente, fascia il suo seno che non è grosso. Calzoncini, che arrivano a mezza coscia. Porta dei sandali che mostrano dei piedi affusolati con smalto rosso acceso. In meno di 40 secondi ho studiato ogni particolare del suo fisico.
Le dico…
– Vuoi appoggiare l’orecchio sulla pancia…?
E’ perplessa ma accetta volentieri.
Si appoggia, e sento un brivido fortissimo. Tocco i suoi capelli, sono morbidi. Sfioro il viso, comincio a non controllare le mie sensazioni. Avvicino il viso ai capelli, hanno un profumo intenso. Le bacio la testa, si gira di scatto e mi fissa. Sfioro le sue labbra con le mie. Si alza e ….
– Scusami Stefania…sei bellissima ma non ho mai baciato una donna…sono…imbarazzata e non so se…è una buona idea…
– Tranquilla…
Alzo la magliettina, le bacio la pancia, infilo la lingua nell’ombelico. Mi lascia fare, è imbarazzata ma i suo capezzoli sono disegnati sulla maglietta aderente. Mi alzo e sfiorandoli con la mano appoggio la mia bocca sulla sua. La mia lingua si fa strada, ora partecipa al bacio. Chiude gli occhi. Porto la sua mano sul mio seno enorme da gestante, se la fa guidare.
– Oddio Stefania ma cosa facciamo…che figura se lo vengono a sapere.
– E chi lo deve sapere.
Faccio un passo indietro, sfilo il vestito e rimango nuda, arrossisce ma guarda il mio corpo senza veli. Le prendo la mano, sfioriamo la pancia e la faccio scendere tra le gambe. Sono già bagnata. Tocchiamo il mio clitoride gonfio, spingo il suo dito medio dentro di me.
– Accidenti…vorrei fermarti ma è come se…non …riesco.
La bacio, le slaccio i pantaloncini, li lasciamo scivolare. Le abbasso gli slip e stavolta è lei che li fa scivolare in terra. La guardo e lei si fa ammirare, è magra belle gambe bianche, in mezzo ha una striscia sottilissima rossa, la trovo affascinante con il suo imbarazzo. Le sfilo, la maglietta, ha un seno piccolo, con dei capezzoli enormi e duri. E’ in difficoltà, non sa cosa fare. Metto il capezzolo in bocca e lo succhio come farei con il membro di mio marito. E’ emozionata, sta sudando e la trovo ancora più eccitante. La mano va diretta tra le sue gambe, l’emozione non le impedisce di bagnarsi.
– Andiamo nel letto…
– Tutto quello che vuoi Stefania.
Per salire sul letto appoggia le mani sul lenzuolo e dopo un ginocchio. Vedo il suo sedere in tutta la sua bellezza. Lo tocco, mi lascia fare, accarezzo dolcemente. Rimane in quella posizione, la masturbo. La sento venire…
– Ahhh Stefania…mmm…che bello.
Mi sdraio sul letto, stavolta senza doverla guidare lecca la mia farfalla….vengo subito.
Ci mettiamo di fianco, continuiamo a baciare i nostri sessi, continuano i nostri orgasmi. Mi sento un pochino bloccata col pancione, ma la cosa mi eccita ancora di più. Ho la bocca piena del suo umore, ha un sapore diverso dal mio, lo trovo estremamente dolce al palato. Per fortuna la gravidanza, non ha portato i problemi classici come le emorroidi, sento la lingua e il suo dito entrare dentro lo sfintere. Ricambio volentieri quella penetrazione, diventa sempre più veloce, fino a giungere a un fortissimo orgasmo. Nemmeno il tempo della doccia e corriamo a prendere i nostri figli.