Mi chiamo Carlo, sono sposato da sette anni con Cinzia. Entrambi trentacinquenni, stiamo insieme da dieci anni ed abitiamo in una grande città del nord. Io sono un giovane di media statura, moro, occhi scuri e dal carattere abbastanza mite. Sono discretamente dotato e, soprattutto, adoro molto indugiare nei preliminari, cosa che Cinzia gradisce molto. Lei è una bella ragazza, alta un po’ più di me, bionda, occhi chiari e labbra carnose. Ha un bel seno, quasi una quarta piena ed un bel culo a mandolino che culmina su delle cosce lunghe e ben tornite. La nostra è una storia come tante altre, partita con i migliori auspici, perché iniziata sui banchi di scuola, ma ora divenuta decisamente coinvolgente e intrigante. Il sesso tra noi è sempre stato molto soddisfacente e, fin da subito, ci è piaciuto esplorare i nostri corpi, per poi, in seguito, donar loro intense emozioni provocate da momenti di piacere vissuti attraverso esperienze man mano sempre più eccitanti. Ora siamo una coppia felice perché siam diventati una coppia cuckold. Abitiamo in un piccolo appartamento, posto in un quartiere frequentato prevalentemente da giovani studenti di varie nazionalità, che ne affittano gli appartamenti, perché a breve distanza da una delle più famose università per stranieri della nostra nazione. Di recente un appartamento sul nostro stesso pianerottolo è stato ceduto in affitto a tre ragazzi americani: Tom, Miky ed Henry, tutti e tre di colore. Appena sistematisi, i tre, molto garbatamente, vennero a farci visita per acquisire informazioni utili al loro soggiorno nella nostra città. Erano tutti e tre giovani, di bell’aspetto e molto educati. Parlavano un italiano molto stentato e, poiché sia io che mia moglie, parliamo l’inglese, il dialogo ha subito preso una piega abbastanza soddisfacente per entrambi. Ci siam trovati immediatamente a nostro agio con loro che erano giovani e molto interessati a stabilire un buon rapporto di vicinato. Una sera di inizio settembre, con ancora tanta afa tutt’intorno, indossavano pantaloncini da basket e canottiere che mettevano in evidenza una bella corporatura abbastanza muscolosa, sicuramente più della mia e, quando li ho fatti accomodare, è arrivata Cinzia, che, appena uscita dalla doccia, aveva indosso un accappatoio piuttosto corto. Mentre parlavamo, Cinzia, che si trovava di fronte a loro, accavallò un paio di volte le gambe ed io notai che lo sguardo dei tre fu calamitato dal centro del suo inguine, notai inoltre che anche lei se ne era accorta, ma la circostanza non la indusse a modificare la sua posizione, anzi, ad un certo punto, si alzò, la cintura si allentò, ma a me parve chiaro che di sicuro l’avesse allentata lei, e rimase con tette e fighetta, completamente rasata, in bella vista. Con finto imbarazzo, la richiuse. Non appena furono usciti, Cinzia andò verso la camera da letto ed io la seguii. Immediatamente mi resi conto che aveva una voglia incontenibile di far sesso. Le misi una mano tra le gambe e sentii che la sua fighetta gocciolava. Senza dir nulla mi mise la mano sul cazzo e iniziò a menarlo, poi si abbassò, lo prese in bocca ed iniziò a spompinarmi in modo selvaggio.
«Cazzo, sei davvero molto eccitata. Scommetto che ti ha molto eccitato a mostrarti a quei tre maschioni.»
Ha continuato a succhiarmi il cazzo e poi, alla fine, se lo è tolto dalla bocca e, con voce languida, mi ha risposto.
«Ebbene sì! Quei tre maschi mi hanno intrigata e poiché non ho mai scopato con ragazzi di colore, averne a portata di mano tre che mi spogliavano con gli occhi, mi ha davvero eccitata.»
Poi è salita su di me e ha cominciato a scoparmi con una foga davvero unica. Era eccitata e sbrodolava ad ogni organo, come non la sentivo da tempo. Per circa un mese, siamo stati molto impegnati nel nostro lavoro ed abbiamo avuto solo poche occasioni di incontrare quei ragazzi, sia insieme che da soli. Dentro di me, però, dopo quella sera, era maturata per la prima volta la voglia di vederla scopata da quei tre. Un sabato, in tarda mattinata, ero solo in casa, Cinzia avrebbe lavorato fino alle 13:00. Mi suona Miky per chiedermi dove poter acquistare dei prodotti un po’ particolari per organizzare una cena, che avrebbe tenuto quella sera a casa sua, assieme ad altri due amici, appena arrivati dal loro paese. Mi son subito reso disponibile ad accompagnarlo in giro per i supermercati e, dopo un paio d’ore, mentre rientravamo a casa con le buste della spesa, abbiamo incontrato sia Cinzia che gli altri due. Subito Miky ha detto che gli avrebbe fatto piacere se fossimo stati presenti anche noi. Io ho guardato mia moglie e cogliendo un suo sorriso, mentre annuiva, abbiamo accettato di partecipare. La sera ci siam presentati alla loro porta. Cinzia, per l’occasione, indossava una camicetta bianca, senza reggiseno ed una gonna molto corta che, non appena si sedeva, lasciava intravedere le mutandine rigorosamente trasparenti. Appena entrati, siamo stati accolti da una vera ovazione e subito Tom ci ha presentato Lucky e Fred, due ragazzi dall’aspetto imponente, molto muscolosi che hanno determinato un impatto molto forte su Cinzia, che li guardava con molto interesse. Cinzia era l’unica donna presente alla cena e, quindi, è stata subito oggetto di attenzioni da parte di tutti, tranne Miky, impegnato in cucina. Ad un tratto ne uscì e ci invitò a degustare un prosecco. Nel fare il brindisi ebbe a rivolgersi a Cinzia, elogiando la sua bellezza.
«Un brindisi a questa splendida donna, che ho ammirato dal primo momento che l’ho vista e che ora ci onora della sua presenza qui. Spero che potrà ancora deliziarci della magnifica visione, accordataci la prima volta in casa sua.»
Lei ha sorriso imbarazzata, poi lui ci ha fatto accomodare a tavola ed abbiamo iniziato a mangiare. Per tutta la cena, fu un susseguirsi di brindisi rivolti a lei. Finta la cena, abbiamo preso posto sul divano. Cinzia aveva bevuto parecchio ed era parecchio su di giri; ormai sembrava non badare al fatto che la sua fica era sotto gli occhi di tutti: avendo la mutandina spostata un po’ di lato, era visibile una delle sue labbra. La cosa stava eccitando molto tutti noi e lei sembrava particolarmente eccitata, così, quando l’argomento finì sul sesso, lei esordì dicendo che sarebbe stata curiosa di sapere se quello che si raccontava sui ragazzi di colore, cioè che fossero dei super dotati, era vero. Per un lungo istante, calò il silenzio totale, poi Miky si alzò in pedi e, aperta la patta dei suoi jeans, tirò fuori un cazzo davvero super. Ho visto Cinzia che guardava stupita, indugiando a lungo con gli occhi sul quell’enorme uccello nero; quasi sicuramente superava la lunghezza di venti cm, e non era ancora totalmente in erezione. A me, invece, si è presentata con immediatezza. Ero in attesa di sviluppi, perché ormai mi era chiaro che se la sarebbero scopata tutti, poi anche Henry aprì i pantaloni affermando che il suo cazzo era ancor più lungo di quello dell’amico. Lo tirò fuori, imitato da tutti gli altri. Vidi mia moglie sbalordita alla vista di quelle cinque verghe così enormi ed ancora non perfettamente erette davanti ai suoi occhi.
«Cinzia, se la tua curiosità è tale da voler constatare chi di noi ha il cazzo più lungo e grosso, dovresti aiutarci a farli indurire, così potrai effettivamente stabilire chi di noi ce l’ha più grande.»
Senza curarsi di me, Miky si è rivolto subito a lei che li guardava con la bava alla bocca. Uno dopo l’altro, si sono avvicinati a lei che li ha impugnati e segati un po’, facendoli lievitare in maniera davvero notevole. Mentre ciò avveniva, tutti si sono spogliati, mostrando dei fisici davvero notevoli e poi hanno invitato Cinzia a prendere le misure. Cinzia era in estasi totale quando le hanno messo in mano un metro per misurarli. Il primo è stato Miky, che è risultato aver un cazzo di 26 cm, poi è stata la volta di Jack, che con i suoi 22 cm sembrava il più scarso, mentre quello di Fred misurava 25 cm. Tom ha messo il cazzo in mano a Cinzia, che lo ha misurato, ed è risultato di 26 cm. Poi è stata la volta di Lucky, 24 cm, ma è rimasta sbalordita ed a bocca aperta, quando si è trova davanti il cazzo di Henry: 29 cm di lunghezza, perfettamente in tiro! Era così stupita che, quando lui le ha appoggiato la cappella alle labbra, lei ha solo spalancato la bocca per accoglierlo tutto. Poi, con fare da troia navigata, ha iniziato a spompinarlo con passione, emettendo gemiti e rumori con la bocca per far capire quanto se lo stesse gustando.
«Hai una cappella enorme. Le tue palle si presentano belle piene: lascia che te le prosciughi!»
Nel sentirle dire queste cose, mi son quasi sborrato nelle mutande, senza neanche toccarmi. Ero estasiato. Cinzia si sarebbe fatti questi maschioni e questo era ciò che desideravo anch’io. In un attimo l’hanno sollevata e portata in camera da letto e subito denudata. Inginocchiata sul letto, lei ha continuato a succhiare il cazzo di Henry, mentre gli altri quattro, eccitati, si avvicinarono e lei, tenendo il cazzo di Henry in bocca, afferrò altri due uccelloni e iniziò a scappellarli, su e giù, su e giù, alternandoli nelle mani, fin quando Henry si è messo disteso supino e, allora, l’hanno sollevata e fatta impalare su quel palo, che lei si è subito infilato dentro, fino in fondo.
«Adesso sfondami con il tuo cazzone, bel negretto: fammelo sentire fino in gola!»
Ero così stupito, ma anche eccitato, che ho tirato fuori il cazzo ed ho iniziato a segarmi. Cinzia mi ha visto e sorriso.
«Bravo, segati! Ti conviene abituarti a farti le seghe, perché, da oggi, non so che farmene dei tuoi miseri diciassette cm, d’ora in poi, voglio solo uccelloni neri come questo, che mi sfondino tutta.»
Miky si è avvicinato da dietro e, senza dir nulla, le ha infilato due dita nel buchetto del culo.
«Dai, sì, sfondatemi anche il culo! Vi voglio dappertutto!»
Lui, senza farselo ripetere, ha avvicinato la punta del cazzo al culo e, con tre colpi, la penetrò completamente. Cinzia urlava come una troia in calore, presa da due cazzi a sandwich. Miky la impalava senza pietà con colpi duri e profondi; glielo infilava dentro fino alle palle.
«Sì, mio bel negrone. Spaccami il culo. Voglio che me lo apri del tutto, INCULAMI A SANGUE!»
La guardavo stupito ma consapevole che per me il suo culo era quasi vergine, avendolo provato solo in pochissime occasioni, mentre ora lei se lo faceva sfondare senza remore. Distesa sopra Henry, che da sotto continuava a scoparla senza pietà, Miky le stava sfondando il culo. Jack si mise davanti a lei e le infilò i suoi 22 cm in bocca, spingendoglielo tutto in gola; Cinzia ora che poteva gloriarsi d’esser piena in ogni buco, non si privava di segare gli altri due, per tenerli in continua tensione. Ho visto Cinzia strabuzzare gli occhi perché Jack, imperterrito, andava su e giù, come se la bocca della mia donna fosse una fica da scopare a fondo. Jack emise un gemito, stava per venire e, per rispetto l’avvertì:
«Eccomi, sto per sborrare.»
Lei si sfilò in cazzo dalla bocca e lo guardo estasiata.
«Che aspetti a sborrarmi in bocca? Voglio sentire il sapore della sborra. La voglio bere tutta. Dai, forza, non esitare, sborra!»
Vederla così troia, mi ha quasi fatto venire, ma ho rallentato la sega, perché me la volevo gustare ancora per bene e più a lungo. Non avevo mai visto Cinzia così eccitata, stravolta dalla lussuria e ne ero davvero estasiata. Ha spalancato la bocca e subito dopo Jack, urlando, ha schizzato a lungo nella sua bocca. Copiosi getti le hanno inondato lingua e gola e lei, in estasi totale, badava bene a non perderne una sola goccia. Era riuscita nel suo intento ed ora si trovava con la bocca stracolma di sborra, tanto da non riuscire ad aprirla. Mi ha guardato come a chiedermi cosa fare.
«Mandala giù tutta, maledetta troia! Ormai ho capito che sei una puttana! Fammi vedere se ne sei capace! Dimostrami quanto sei vacca e zoccola!»
Mi ha sorriso con spiccata malizia e poi l’ha ingoiata tutta e si è gettata sul cazzo di Jack, per ripulirlo per bene. Nel frattempo Miky non smetteva di pomparle il culo, era allo stremo anche lui. La pompava davvero forte. Glielo ficcava dentro tutto, sentivo chiaramente il rumore delle palle sulla sua fica fradicia e, infine, con un urlo le ha sborrato in culo.
«Sì, dammi la tua sborra nel culo. Dai, fammela arrivare fin dentro lo stomaco!»
Miky l’ha accontentata, venendole dentro e pompandole in culo tutto il suo piacere, poi è andato a farsi pulire per bene la verga dalla lingua della mia puttana. Restavano altri tre cazzi da far sborrare e Cinzia non si tirò indietro. Henry le dava dei colpi da sotto a gambe inarcate e lei sobbalzava, per poi ricadere su quel palo, facendosi sfondare la fica, e questo la faceva impazzire di dolore e piacere.
Poi Lucky glielo infilò in bocca, mentre Tom, le si mise dietro e lo infilò nel culo di Cinzia che, ridendo, lo guardò soddisfatta.
«Bravo, scopami il culo che, tanto, ormai è sfondato!»
Lui sorrise e poi chiese a Henry di farla girare. Lui non ebbe nessun problema ad accontentarlo e lei si ritrovò distesa supina su di lui, che subito le entrò di nuovo nel culo. Tom però aveva altre idee. Portò le gambe di Cinzia in alto, poi, indirizzò il suo cazzo e lo spinse con forza nel culo della puttana che, seppur soffriva, si vedeva che le piaceva. Si girò verso di me e mi rivolse un sorriso di soddisfazione.
«Ti piace quello che fa la tua mogliettina? Son diventata abbastanza troia per i tuoi gusti? Non era questo che volevi?»
Poi prese a godere sotto i colpi di quei due cazzi che le sfondavano il culo. Mentre i due le scopavano il culo, Fred le aveva infilato il cazzo in gola. Era stupendo vederla così usata da tutti e lei che, pur soffrendo, ne gioiva e godeva senza soluzione di continuità. Si trovò a raggiunger un orgasmo così forte da squirtare e quelli presero a pomparla ancora più forte, fino ad esploderle insieme nel culo. Lei, a quella conclusione, ebbe a gridare ancora e poi, quando si sfilarono, sui bordi del buco del culo era ormai visibile l’irritazione procuratele: le avevano realmente spanato il culo e non voleva saperne di richiudersi. Henry si è sfilato da sotto, mentre lei, intanto, ingoiava la sborra di Fred a cui lo stava succhiando e, anche questa volta, la mandò giù tutta, senza difficoltà. Lucky, che era ancora l’unico a non aver sborrato, fece metter Cinzia in ginocchio, mentre lui si era messo a scoparla in bocca, infilandole in gola tutto il suo cazzo. Alla fine, lei si è fatta sborrare in bocca, ma ha aspettato a deglutire, in modo che io potessi vederla con la bocca piena, per poi ingoiarla, mentre i suoi occhi brillavano di libidine. Un fragoroso applauso le fu rivolto da tutti i ragazzi.
«Complimenti. Sei davvero una troia incredibile. Eravamo sicuri che uno di noi o forse anche più di uno ti avrebbe scopato, ma tutti quanti proprio non ci avremmo giurato.»
Lei sfinita e un po’ malferma sulle gambe, lì ha abbracciati e baciati tutti, poi ci siamo rivesti in maniera sommaria e siam tornati a casa nostra. Una volta a letto, stranamente, lei ha voluto ancora scopare con me. Era davvero tutta sfondata, ma lei ha voluto sentire anche il mio cazzo che le sborrava dentro:
«Lo so che non senti nulla, perché mi hanno davvero sfondata, ma ti amo, sei il mio uomo e, anche se, da domani, saranno loro a farmi impazzire, desidero che sia ben chiaro che io amo te e, con loro, vi vado solo perché mi fanno godere, ma, ogni volta, vorrò sempre esser riempita dalla tua sborra, se non altro, per ricordarmi che sei tu il mio uomo: non dimenticarlo mai!»
Che potevo desiderar di più? L’ho stretta a me e l’ho baciata. Da allora loro vengono a casa nostra, o lei va da loro, e la ritrovo sempre ben aperta, sfondata e piena, ma io son felice di questo e l’amo più di prima, perché voglio solo la sua felicità che poi è anche il mio piacere nel sentirla piena ed appagata.