Mi chiamo Paolo, ho 26 anni, sono di media statura, moro occhi scuri e un fisico assolutamente normale. Sono sposato da tre anni con Marinella. Lei è una splendida ragazza che ha la mia stessa età, bionda, un bel seno florido di una terza abbondante e anche delle belle cosce. Viviamo in un piccolo appartamento in periferia. Un anno fa abbiamo avuto un grave incidente d’auto, in cui lei è rimasta temporaneamente paralizzata dalla vita in giù. Dopo quei brutti momenti, lentamente la situazione è andata migliorando, perché lei è stata sottoposta a una serie di interventi, compresa una riabilitazione intensiva che è stata decisiva a riportarla nelle migliori condizioni. Comunque dovrà ancora sottoporsi ad un ulteriore intervento, che dovrebbe riuscire a poter utilizzare gli arti inferiori.
Una sera, dopo aver cenato e prima di andare a letto, stavamo chiacchierando sul terrazzo e Marinella mi ha stupito con una domanda.
«Paolo hai mai pensato di far sesso con un’altra donna, visto che non sto nella condizione di poterti soddisfare?»
L’ho guardata e le ho risposto in maniera spontanea.
«Non ho mai pensato di far l’amore con nessun’altra, tranne te. Ti amo, qualunque cosa accada, ti amerò sempre.»
Ma lei ha insistito.
«Paolo non è giusto nei tuoi confronti. Lo capirei, se ti trovassi una donna con cui far sesso. So che mi ami, questo non è per niente in discussione, perché se tu trovassi un’altra sarebbe solo sesso e potrei accettarlo, considerando che sei giovane con certe esigenze.»
Le ho detto che non era il caso di insistere su quella circostanza e preferivo non parlarne più. Ho baciato la mia adorabile moglie e poi siamo andati a letto. Quella notte ho avuto difficoltà ad addormentarmi. La domanda di Marinella mi perseguitava. Non avevo mai accarezzato l’idea di scopare con un’altra donna, volevo Marinella e nessun’altra. Passarono due settimane e Marinella mi comunicò di aver invitato la sua amica Lucia, per il fine settimana, se per me non fosse stato un disturbo. Sapendo bene quanta amicizia ci fosse fra le due donne, non ho trovato nulla da eccepire. Lucia è un’amica di lunga data di Marinella, si conoscono bene e sono amiche fin dal liceo. Anche se vive in un’altra città, comunque vicina alla nostra, l’ho incontrata diverse volte ed era al nostro matrimonio come testimone di mia moglie. È una simpatica e giovane donna, sui venticinque anni, alta 1,70, capelli lunghi neri e ricci, occhi castani, un bel culo e tette nella media, per quello che ho potuto ammirare ogni volta che l’ho vista. Del resto la sua non sarebbe stata una visita insolita, dal momento che era venuta a far visita a mia moglie, altre quattro volte, dopo l’incidente. Venerdì sera è arrivata e, dopo i convenevoli di rito ed averla salutata cordialmente, ho preso la sua roba e l’ho portata nella stanza degli ospiti. Abbiamo cenato e poi chiacchierato tutti e tre insieme. Lucia è rimasta meravigliata nel prendere atto di quanto lavoro sia occorso per adeguare l’appartamento alla condizione di Marinella, costretta su una sedia a rotelle. Lucia aveva un aspetto allegro ed è stato bellissimo vederle insieme. Mi son assentato, lasciandole sole, perché certo che, fra donne, avrebbero voluto discutere di cose in privato. Sono andato nel mio piccolo studio e mi son messo davanti al pc. Dallo studio potevo sentirle ridere e mi ha fatto piacere che Marinella fosse allegra e si stesse divertendo con la sua amica del cuore. Mentre continuavano a parlare, mi son ritrovato su un sito porno, senza far caso al fatto che non avevo chiuso la porta dietro di me. All’improvviso, mi son trovato Lucia alle mie spalle, cogliendomi di sorpresa. Ho cercato di chiudere immediatamente la pagina, sperando che non vedesse nulla e, per sviare l’attenzione dallo schermo, le ho chiesto se era tutto ok.
Mi guardò, sorrise e mi parlò con voce molto pacata.
«Paolo, va tutto bene. Non dirò niente a Marinella: se hai bisogno di qualcosa, fammelo sapere, mentre sono qui. Qualunque cosa, farò in modo di favorirti.»
Mi ha dato un bacio sulla guancia e se n’è andata. Devo aver assunto una non precisata gamma di sfumature di rosso, mentre usciva dalla stanza. Non potevo credere di esser stato così negligente e speravo che non ne facesse cenno a Marinella, perché non volevo che potesse pensare che avessi bisogno di sesso, laddove, solo per un caso, mi ero trovato su quel sito. Sono andato a letto molto tardi e, mentre mia moglie dormiva tranquillamente, io mi giravo e rigiravo. La mia mente rifletteva su quello che mi aveva detto Lucia. Era venuta a cercarmi per farmi intendere che era disponibile o erano film che mi creavo nella testa? Forse Marinella l’aveva messa al corrente del discorso fatto qualche tempo prima? Alla fine, stremato, mi son addormentato. La mattina dopo, ci siam ritrovati tutti insieme a colazione. Marinella ed io, eravamo in pigiama, mentre Lucia indossava una vestaglia corta, leggera, che copriva a malapena il suo culo. Fui un po’ sorpreso a vederla così, perché era sempre stata piuttosto pudica e, raramente, l’aveva vista abbigliata in maniera tanto succinta. A colazione finita, ho detto a Marinella che avrei pensato io a metter tutto in ordine, mentre lei andava in bagno, ma essa stessa ha chiesto a Lucia di aiutarmi. Marinella si è chiusa in bagno, Lucia ha svuotato la tavola ed io ho lavato i piatti. Mentre Lucia liberava il tavolo, mi ha sfiorato un paio di volte, sebbene ci fosse spazio a sufficienza, così come si chinava per raccogliere qualche tovagliolo da terra e, in quelle occasioni, ho notato che non indossava niente sotto la vestaglia. Per un breve istante, ho visto il suo culo e parte della sua fica.
Quando si si è voltata, ha notato che la stavo guardando.
«Paolo, è tutto a posto?»
Le ho risposto di sì ed ho continuato nel mio lavoro. Finito di riordinare la cucina, ci siamo diretti verso le nostre stanze. Marinella era uscita dal bagno, perciò mi son spogliato per andare a fare una doccia, quando Lucia mi ha chiamato nella sua stanza. Ero solo avvolto nel telo da bagno e, quando sono entrato, anche lei lo era; mi ha comunicato di aver avuto un problema con la doccia, perché non riusciva a regolare la temperatura dell’acqua. Allora sono andato in doccia ed ho regolato l’acqua calda e fredda, a suo piacimento. Mi ha ringraziato e, mentre me ne stavo andando, ho notato che il suo telo era per terra ed il suo corpo era in bella mostra; mi ha visto che la guardavo e, dopo essersi lasciata ammirare, si è fiondata sotto la doccia. Me ne sono andato il più velocemente possibile, ma, mentre andavo in camera mia, il mio cazzo si è indurito. Quando sono entrato nella stanza, Marinella ha notato il mio cazzo duro e mi ha chiesto perché fossi in quello stato. Le ho detto di aver aiutato Lucia a risolvere il problema con la doccia e, mentre me ne stavo andando, il suo asciugamani era caduto così da vederla nuda. Marinella ha sorriso e ha scosso un po’ la testa, fissandomi con occhi dolci.
«Almeno hai potuto godere di un bello spettacolo! Di sicuro di gran lunga più bello di quello che vedi ora qui.»
Non ho raccolto la sua provocazione e, quando ci siamo ritrovati tutti insieme, ho chiesto loro cosa volessero fare ed entrambe hanno risposto: “shopping”.
Quindi, siamo andati al centro commerciale. Il primo negozio, in cui sono entrate, era specifico per biancheria intima. Io son rimasto fuori e, dopo un tempo che a me è sembrato un’eternità, sono uscite con pacchi, pacchetti e buste, che io ho dovuto portare. Per me la giornata sembrava infinita, ma le signore si sono divertite e quindi siam passati da un negozio all’altro. Era tardo pomeriggio quando, lasciato il centro commerciale, tornammo a casa. Ho chiesto alle ragazze cosa avessero comprato. Marinella ha risposto che aveva preso un paio di cose carine, mentre Lucia ha precisato che non erano affari miei ed ha riso. Per cena, ho ordinato tre pizze da asporto, perché eravamo troppo stanchi per uscire. Dopo cena, ho chiesto di nuovo cosa avessero comprato. Lucia mi ha chiesto se mi fosse piaciuto far da spettatore ad una passerella un po’ speciale. Ho guardato mia moglie, che si è messa ridere complice, con lo sguardo rivolto all’amica. Io ho finto indifferenza.
«Se volete che io vi assista, datevi da fare, perché ora son molto incuriosito.»
Non ho nemmeno finito di parlare che Lucia ha lasciato la stanza, mentre chiedevo a mia moglie cosa c’era di tanto divertente da ridere e lei ha scosso il capo, invitandomi a rilassarmi ed esser paziente. Dopo una decina di minuti, Lucia è uscita indossando una guepiere sexy nera trasparente, con un perizoma abbinato. Quell’indumento non lasciava nulla all’immaginazione. Le sue tette ed i relativi capezzoli erano perfettamente visibili, così come la sua fica liscia. Marinella sorrideva, mentre Lucia sfilava con il suo indumento sexy, poi ha chiesto se quanto vedessi mi piaceva. Le ho detto di sì, mentre guardavo Marinella cercando di capire quanto ne fosse complice oppure infastidita dal fatto che la sua amica si mostrasse così eccitante. Il rigonfiamento nei miei pantaloni ora era evidente e sia Marinella che Lucia non potevano fare a meno di notarlo. Poi è stata la voce di mia moglie che, rotto quell’incredibile silenzio sorto fra noi tre, ha esclamato:
«Te l’avevo detto che avrebbe funzionato? Come vedi si è eccitato ed è stato il tuo abbigliamento a farglielo venir duro.»
Le ho guardate entrambe alquanto infastidito, perché mi rendevo conto d’esser stato incastrato. Marinella, allora, si è rivolta di nuovo a me.
«Paolo, ti amo, ma non sta bene che tu debba soffrire, perché non posso esibirmi per te; ora non arrabbiarti con Lucia, perché sono stata io a chiederle se fosse disposta a far sesso con te, dopo averle spiegato ogni cosa. Sarei con voi nella stanza e, se per te va bene, potrei ammirare le due persone che amo di più divertirsi. Per favore, dimmi che lo farai per me: io ti amo, ma sono preoccupata perché ormai son cinque mesi che tu soffri per la mancanza di sesso intenso e completo. Solo da ultimo riesco a malapena a soddisfarti con la bocca o le mani; voglio che tu provi piacere nel penetrare una donna. Quando ho parlato di questo con Lucia, lei si è detta subito disponibile, perché il suo non sarà un dispetto o un tradimento nei miei confronti, bensì assolverà solo ad un compito che spetterebbe a me, ma cui sono impossibilitata.»
Le ho guardate entrambe, per poi dirigermi verso Marinella; mi son inginocchiato davanti a lei e l’ho abbracciata e baciata, con tutta la passione possibile.
«Amore, è bello questo tuo altruismo e perciò ti amo ancora di più, ma non è necessario. Non ho bisogno di un’altra donna per farmi felice, mi basti solo tu. Anche tu in questo momento stai soffrendo per questa astinenza forzata, quindi non è giusto che io tragga piacere, mentre tu rimani con la voglia in corpo.»
Marinella mi ha sorriso e, dopo aver ricambiato il bacio, ha continuato ad esprimere quello che era il suo intento.
«Paolo, amore mio, voglio che tu faccia questo per me, per rendermi felice, per farmi sentire come se stessi partecipando anch’io al vostro piacere. Non mi sento esclusa, anzi, proprio il fatto di esser con te in questo momento, mi fa sentire parte di questa cosa che ci unisce tutti e tre.»
Alla fine mi son convito ed ho detto che l’avrei fatto per lei, ma ad una sola condizione: che anche lei si fosse adagiata nuda sul letto, assieme a noi e, nel limite del possibile, avrebbe dovuto intervenire. Lei mi ha sorriso ed ha annuito, così tutti e tre siamo entrati in camera da letto e Marinella, dopo essersi fatta spogliare nuda, pur nelle sue limitazioni, mi ha stretto a sé, mi ha baciato e mi ha rinnovato l’invito a fare l’amore con l’amica Lucia, mentre lei sarebbe rimasta a guardare. Anche Lucia è venuta sul letto mentre mi spogliavo e il mio cazzo è saltato fuori in piena erezione. Mi son sdraiato sul letto accanto a mia moglie ed ho preso a succhiarle i seni, ad accarezzarle il volto, a baciarla insieme a Lucia, che partecipava attivamente per farle provare un minimo di piacere. Mi sono inginocchiato e, tenendo una mano dietro la testa di mia moglie, gli ho offerto la mia verga da succhiare. Lei ha dato qualche colpetto di lingua, poi l’ha offerto alla sua amica dicendo di esser già troppo stanca per continuare.
«Amica mia, aiutami! È giunto il momento che tu goda di questo maschio esattamente come farei io se fossi nelle tue stesse condizioni. Io son già sfinita, anche se, nel mio intimo, sono molto eccitata ed ora non posso far altro che osservare voi due godere. Non pensate a me, ma siate concentrati sul piacere che ognuno di voi due deve donare all’altro.»
Abbiamo iniziato a baciarci. Le nostre mani vagavano sui corpi dell’una e dell’altro. Non ci ho messo molto a rimuovere il suo perizoma. Potevo vedere con la coda dell’occhio, la mia adorabile moglie che ci osservava. Ho giocato con le tette di Lucia, le ho succhiato i capezzoli, facendola gemere di piacere.
«Sì, così, meraviglioso! Succhiali forte! Mordili fammi sentir dolore!»
La mia mano è corsa sulla sua fica liscia e ci ha giocato, facendo scorrere le dita lungo lo spacco, constatando che era già bagnata fradicia. Ho infilato due dita dentro ed ho iniziato a masturbarla facendola gemere ancora di piacere. Mia moglie era accanto a me e, ad un tratto, ha appoggiato una mano sulla mia testa. Mi sono girato verso di lei e, sorridendo, ha esclamato:
«Amore, lecca la fica di Lucia. Falle sentire quanto sei bravo a far scorrere la tua lingua fra le pieghe della sua ostrica profumata, che emana lo stesso odore come succede a me quando mi ecciti e mi dici che odoro di cagna in calore. Lecca questa cagna in calore, con la stessa intensità e bravura, come lo hai sempre fatto con me.»
Mi sono messo fra le cosce di Lucia ed ho iniziato a leccare la ostrica, che già grondava di piacere.
Si è rigirata, ha preso il mio cazzo in bocca ed ha iniziato a succhiarlo. Anche in questo caso Marinella ha fatto sentire la sua voce:
«Brava, amica mia! Accogli in bocca questa verga grossa e nodosa e succhiala tutta, fino in fondo. Fagli sentire la perizia della tua lingua, leccando per bene tutta l’asta, palle comprese.»
In quel momento mi è stato chiaro che, anche se stavo scopando Lucia, era con Marinella che stavo facendo l’amore. Ho continuato a leccare avidamente, abbeverandomi a quella fonte da cui sgorgava nettare dolcissimo, fin quando lei ha avuto un orgasmo e, sfilatasi il cazzo dalla bocca, ha esternato il proprio piacere guardando mia moglie che le sorrideva soddisfatta.
«Oddio. vengo! Meraviglioso! Paolo mi sta facendo impazzire!»
Si è staccata da me e si è sdraiata supina accanto a Marinella e, dopo aver scambiato un’occhiata d’intesa con lei, mia moglie mi ha incitato a gesti che era ora di scopare Lucia. Ho infilato il mio cazzo nella sua fica e ho iniziato a pomparla dapprima lentamente, facendola godere dolcemente. Sentivo la mano di mia moglie premere sulla mia spalla, quasi in modo da suggerire il ritmo della monta. Ho sollevato gli occhi ed ho visto le due donne guancia a guancia, così mi sono abbassato e le ho baciate entrambe. Quando mi son staccato, le due si son guardate con libidine e Lucia ha baciato mia moglie, mentre io le imprimevo colpi sempre più profondi, portandola di nuovo al piacere.
«Bellissimo! Bellissimo! Così! Scopami più forte che vengo! Paolo, vengo! Marinella, tuo marito mi fa godere! Che toro meraviglioso!»
Ho di nuovo guardato Marinella ed i miei occhi hanno incrociato i suoi, che mi trasmettevano tutto il suo orgoglio per il piacere che stavo donando alla sua amica, rilevabile dal suo volto stravolto.
«Dai, amor mio, chiava questa femmina. Sborra dentro di lei, affinché possa sentire il piacere del suo ventre inondato dal tuo seme!»
Non c’è voluto molto prima che fossi pronto a schizzare la mia sborra in profondità nella fica di Lucia. Mentre stavo venendo, continuavo a pronunciare il nome di mia moglie, che ha allungato una mano e mi ha accarezzato il volto, mentre la stessa Lucia si è girata verso di lei ed i suoi occhi hanno preso a lacrimare di gioia. Non appena ho finito di sborrare, mi son sfilato da lei e mi son rivolto immediatamente a Marinella, baciandola con passione e ripetendo quanto amassi solo lei, mentre Lucia, ancora in preda ai fremiti che la squassavano, prendeva il mio cazzo in bocca e raccoglieva tutte le tracce di sborra di cui ero ancora impregnato. Alla fine, tutti e tre ci siamo abbracciati, mentre lacrime di gioia imperlavano i nostri visi. Allora Lucia ha baciato Marinella in bocca, dicendo:
«Siete magnifici! Vi adoro tutti e due! Son contenta di aver prestato il mio corpo a tuo marito per farti vivere questo momento così intenso.»
Senza aggiungere altro, Lucia è uscita dalla camera per andare nella sua a fare una doccia ed io ne ho approfittato per abbracciare mia moglie con tutta la passione possibile.
«Ti amo come un pazzo, amore mio! Ti amo e ti amerò sempre, e non so come potrò mai sdebitarmi per questo momento così speciale, che mi hai regalato.»
Lucia è rimasta con noi fino alla domenica sera ed abbiamo fatto sesso ancora un’altra volta, con immensa soddisfazione di mia moglie che, finalmente, era quanto mai felice nel vedere quanto piacere era riuscita a regalarmi.
Abbiamo rivisto Lucia altre due volte, nei sei mesi successivi, ed abbiamo sempre vissuto momenti molto intensi. Marinella ha subito altre due operazioni e finalmente le sue gambe hanno ripreso a funzionare ed ora sta facendo una riabilitazione intensiva che le permette di muoversi quasi in autonomia, anche se con l’ausilio di una stampella, che quanto prima sarà smessa.
Abbiamo ripreso a far sesso fra noi due, molto bello e intenso e comunque, quando Lucia si trova con noi, lei permette all’amica di partecipare.
Ora stava a me dover esser riconoscente a Marinella per essersi preoccupata delle mie esigenze sessuali, e così, una volta, dopo aver goduto ancora nel ventre di Lucia, ho sussurrato a mia moglie che, appena sarebbe stata in grado di muoversi autonomamente, le avrei consentito di scegliersi un maschio a suo piacimento e di godere con lui, sotto il mio sguardo.
Ora son sdraiato sul letto, mentre il medico, un bell’uomo sulla quarantina, che ha operato mia moglie ridonandole la libertà e l’indipendenza di cui nessuno può far a meno, la sta scopando facendola godere moltissimo.
È uno spettacolo che mi provoca una moltitudine di sensazioni, ma che, in ogni caso, ripaga l’amore che lei ha donato a me.
Quanto amo questa donna!