Mi chiamo Carlo, sono un over 60 di media statura, con i capelli bianchi, aspetto normale, ma ben curato. Sono munito di una buona dotazione, un po’ sopra la norma, che è sempre stata molto apprezzata dalle signore che hanno avuto modo di valutarla. Soprattutto quelle che, un tempo, venivano portate a Saturnia da mariti compiacenti, che le portavano in quel posto per farle toccare. Questo ha influito molto nel mio modo di vivere e di gustare la sessualità. Con il tempo, ho visitato i più grandi santuari della trasgressione: da Cap d’Agde al Lido di Dante, alle spiagge nudiste della Toscana e della Calabria, fino a Maspalomas a Gran Canaria. Nell’ultimo decennio, ho scoperto anche il piacere di andare in Croazia. Lungo le sue coste, la trasgressione viene praticata in maniera audace e molto composta: c’è l’erotismo, il piacere del gioco, il gusto di osservare e di toccarsi. Il sesso non è troppo esplicito, ma serpeggia latente in tutti quelli che frequentano quelle zone. È piacevole da vedere ed invoglia a partecipare. Infatti, col tempo, ho imparato a preferire maggiormente il gioco esibizionistico o voyerismo al posto dei normali amplessi. Certo non disdegno una bella scopata, ma trovo che una donna che si tocca e si esibisce davanti a me sia di gran lunga più eccitante ed intrigante. Quest’anno, verso la fine di giugno, mi son recato in Croazia per trascorrere una settimana su qualche scogliera dedita alla perdizione. Il secondo giorno che ero sul posto, ho incontrato una coppia che avevo già notato in passato. Lui, un uomo tranquillo, silenzioso, osservatore attento a tutto ciò che coinvolge la sua donna; lei, una splendida donna sulla cinquantina, capelli scuri, seno grosso, labbra carnose, ventre abbastanza piatto ed un culo da sballo. Sa di esser bella e si comporta da regina della spiaggia. È comunque un’esibizionista, che ama molto giocare con i singoli. Quel giorno aveva messo gli occhi su di me ed io, naturalmente, me ne son sentito particolarmente lusingato. Ha cominciato con l’invitarmi con il semplice sguardo a sedermi a poca distanza da lei, a circa tre o quattro metri e poi ha cominciato ad allargare le cosce in maniera quanto mai provocante, ad accarezzarsi il seno e far scivolare giù la mano, per farla indugiare sul suo bottoncino. Ripetutamente mi mostrava la sua ostrica già resa lucida dagli umori. Io la seguivo con attenzione e l’assecondavo, masturbandomi in relazione alla intensità con cui lei si masturbava. Se lei accelerava il ritmo, lo facevo anch’io, se lei lo riduceva, lo riducevo anch’io. Era un gioco sottile di sguardi, di sensazioni, di piacevole erotismo, che mi aveva coinvolto molto. Se qualche soggetto invadente, si frapponeva fra me e lei, ella chiudeva automaticamente le cosce e si girava in maniera da voltargli le spalle: chiaro atteggiamento di chi cerca di far capire all’intruso di non esser gradito; intendeva dedicare il gioco solo a me. Alcuni singoli si erano seduti in semicerchio intorno a noi, ma sempre rimanendo dietro di me, a debita distanza. Il gioco è andato avanti per quasi tutto il giorno, alternandosi con momenti più o meno intensi, ma sempre fra di noi, in maniera alquanto eccitante, ma, nello stesso tempo, anche estenuante, perché era evidente che lei intendesse prolungare il piacere quanto più possibile. Poi, ad un tratto, ho visto che mi ha guardato bene in faccia, sguardo fisso ed ha cominciato a muovere le sue mani in maniera più frenetica; la sua bocca si è spalancata, i suoi occhi si sono chiusi ed ha emesso un flebile lamento. In quello stesso istante ha raggiunto l’orgasmo. È rimasta con gli occhi chiusi, mentre il suo corpo veniva scosso da brividi intensi di piacere, sotto lo sguardo estasiato del marito, che non perdeva un solo movimento della sua mano. Quando ha riaperto gli occhi, ho intensificato la mia masturbazione, perché ora toccava a me godere per lei. Essa, con cenno della mano, mi ha invitato ad avvicinarmi quel tanto che basta, perché il mio corpo fosse in prossimità dei suoi piedi. Ha sollevato la gamba destra ed ha avvicinato il suo splendido piedino, impreziosito da un’immancabile cavigliera d’oro con ciondoli di corna, chiaro simbolo della sua propensione a farne dono al maritino. Quel piede ha raggiunto la punta del mio cazzo, con l’esplicito invito a farselo ricoprire di sborra. Mi sono segato velocemente e poi, guardandola fissa negli occhi, ho cominciato a scaricare getti intensi di piacere su quella caviglia, su quel meraviglioso piedino e sulla coscia. Lei ha sorriso, ha apprezzato e spalancato la bocca, leccandosi le labbra avidamente. Mi guardava con occhi da vera porca, che godeva nel vedermi sborrare sul suo piede. Quando ho finito di schizzare, lei ha allungato una mano, ha afferrato il membro e lo ha spremuto fino all’ultima goccia. Proprio l’ultima goccia, l’ha raccolta con il pollice e, lentamente, sempre fissandomi negli occhi, l’ha portato alle labbra per gustare il mio piacere. In quell’istante, un piccolo applauso si è levato dal gruppo di singoli che era dietro di me; si erano segati ed erano venuti anche loro, complimentandosi con la donna per la splendida performance che ci aveva regalato. Queste sono le cose che mi piacciono molto di quel posto, dove l’erotismo viene fatto in maniera intrigante, mai scontata, ma sempre molto eccitante. Lei, dopo quella particolare sua esibizione, si è rivolta verso il marito e gli ha allungato il piede, ricoperto della mia crema. L’uomo lo ha preso fra le mani, quasi fosse un oggetto sacro, da adorare, ed ha cominciato a spalmare la mia sborra sulle cosce e sulle caviglie della moglie. È stata la conclusione di un gioco incredibilmente eccitante. Sono tornato a sedere al mio posto e lei ha preso a distendersi per gustarsi gli ultimi raggi di sole. La sera son uscito e, passeggiando per il paese, ho notato che, quest’anno, la cittadina turistica dove mi trovavo era più piena di ragazzi giovani e questo mi ha regalato una certa allegria. Il giorno successivo son tornato nella stessa scogliera e nonostante fossero le 10:00 del mattino, vi era pochissima gente, per cui la scogliera era alquanto libera. Mi son disteso al mio solito posto ed ho fatto un bagno rinfrescante, perché il sole già cominciava a farsi sentire sulla pelle. Quando son uscito dall’acqua, ho visto arrivare una giovane coppia, anzi giovanissima. Lui avrà avuto, al massimo, circa venticinque anni, lei sembrava averne intorno ai 18/20, non di più. Li avevo notati mentre andavo via la sera precedente: scattavano foto con il tramonto. Lei indossava un vistoso bikini rosso che risaltava notevolmente sulla sua pelle bianca. Con tutta la scogliera libera, si son guardati un attimo intorno, mi hanno visto e lei ha annuito con il capo; si son venuti a sdraiare a due o tre metri da me. Io son rimasto lusingato da questa scelta, perché era chiaro il fatto che avevano volutamente stendere i loro teli vicino al mio. Li ho osservati da dietro i miei occhiali scuri, mentre mi spalmavo la crema protettiva. Lui un bel ragazzo di aspetto normale, di media statura, moro con il fisico non troppo robusto, lei una bambolina. Una piccola Barbie umana, dal corpo esile e perfetto. Capelli biondi a caschetto, occhi chiari, seno non troppo grande, al massimo una seconda, tondo, perfetto, sembravano due pompelmi con dei capezzoli sottilissimi. Il ventre piatto in un corpo un po’ magro, il culetto tondo perfetto, sembrava disegnato con il compasso. Le cosce lunghe e snelle e, sia le unghie delle mani che quelle dei piedi, erano colorate di un rosso acceso, che metteva ancor più in risalto la bellezza delle sue estremità. La bocca, non troppo ampia, le labbra sottili, erano incorniciate su un ovale del viso quasi perfetto. Si sono spogliati nudi e, sdraiati accanto a me. Lui ha iniziato a spalmarle la crema protettiva, perché la pelle della ragazza era anche troppo bianca, ma, più che spalmare, sembrava che l’accarezzasse, mentre guardava verso di me. Lei teneva lo sguardo in basso, sembrava timida, quasi impacciata. Lui però cercava di capire se avesse attratto la mia attenzione e se il gioco avesse suscitato il mio interesse. È stato un lungo massaggio, durante il quale ho visto i capezzoli della ragazza ergersi dritti e appuntiti, anche se sottili e, a quel punto, abbiamo iniziato un gioco di sguardi ed intense occhiate, da parte di lui che cercava di mostrarmi la sua lei, che, timidamente, stava al gioco, non senza un certo imbarazzo. Doveva esser di certo da poco che avevano intrapreso quel gioco. Lui le parlava nell’orecchio, lei si girava verso di me e notava che avevo già un bel principio d’erezione. Seppur timidamente, quando lei si è resa conto che aveva la mia attenzione, ha iniziato a muovere ed aprire/chiudere le gambe, con malcelata indifferenza, mostrandomi lo spacco della sua patatina, molto piccola: sembrava una pesca liscia e matura. Completamente rasata e pulita, era incredibilmente sensuale. Il rosa della carne della sua ostrica era in netto contrasto con il bianco della sua pelle. Il gioco ha iniziato ad intrigarci, teneva gli occhi chiusi, mentre lui continuava ad accarezzarla, arrivando quasi a masturbarla, prima in maniera soft, poi con maggior vigore. Ho visto le guance della ragazzina imporporarsi di rosa e questo suo verginale imbarazzo, mi ha eccitato particolarmente. Alcuni singoli son venuti a sedersi accanto a me per meglio osservare la scena. Il giovane lo ha fatto presente, sussurrando qualcosa all’orecchio della ragazzina, che, quasi, d’istinto, ha, per un attimo, ha serrato le cosce, per poi tornare ad aprirle, mostrando il suo splendido fiore. Ad un tratto, la scena si è accresciuta d’interesse per il sopraggiungere della bella, con cui avevo giocato il giorno precedente. Ha notato il capannello di singoli intorno alla ragazzina e, con una certa nonchalance, anche lei ha steso il suo telo a poca distanza da quello della ragazza. Senza degnarla di uno sguardo, si è piegata a 90°, mostrando il suo splendido culo e attirando l’attenzione di alcuni singoli, che si son spostati più vicino a lei. A me è sembrato un gesto di sfida. Il confronto tra le due donne era davvero improbo: la ragazzina, giovane, bellissima, era assolutamente inesperta e certamente molto impacciata; l’altra, invece, era esperta, consapevole del suo potenziale seduttivo, cosa che ha subito calamitato attorno a sé un discreto numero di singoli, che subito hanno iniziato a segarsi per lei. Non mi ha degnato di uno sguardo, perché, si è resa conto che io ero affascinato dalla ragazzina. Il gioco è iniziato in maniera alquanto avvincente. La bella ha subito ricevuto l’omaggio di alcune sborrate da parte di diversi singoli che, nel vederla così aperta ad accarezzarsi, in maniera lasciva e provocante, hanno subito schizzato. Io, invece, son rimasto ad ammirare la ragazzina che veniva accarezzata dal compagno e masturbata sempre più intensamente; ben presto ho visto il suo corpo tendersi, inarcarsi, scosso dal primo orgasmo. Solo un flebile gemito è uscito dalla sua bocca, mentre ancora fremeva sotto l’effetto dell’orgasmo. Lui mi ha sorriso, perché ho annuito quando lei ha goduto. La mia eccitazione ora era alle stelle. Mi masturbavo lentamente, cercando di godermi ogni attimo di quel gioco che si era creato fra noi, mentre, al suo fianco, la bella continuava a far schizzare cazzi a raffica. Il giovane mi ha fatto cenno di avvicinarmi ed io mi son inginocchiato al suo lato destro. Lei mi ha guardato con occhi stupiti, poi si è girata verso di lui, in evidente imbarazzo. Ero meravigliato dal tanto candore di una donna che, palesemente, si stava esibendo più per compiacere lui, che per un proprio desiderio. Son rimasto immobile, senza turbarla, essendo già lei molto tesa. Lui ha ripreso a masturbarla con più vigore e lei ha iniziato a gemere di nuovo. Lui, con la mano libera, ha sollevato la mano della ragazzina e l’ha appoggiata sul mio cazzo durissimo. Lei, per un istante, l’ha tolta, ma poi, di sua spontanea volontà, me lo ha impugnato ed ha iniziato a segarmi, facendo lo stesso con l’altra mano con il cazzo del suo uomo. Ci segava entrambi, mentre lui la scopava con le dita sempre più velocemente. Ho visto lui esser quasi all’apice. Il gioco doveva averlo eccitato tantissimo. Mi ha indicato con lo sguardo il seno di lei e io, con molta calma, ho appoggiato la mano su quella meraviglia, stringendo il minuscolo capezzolo fra le dita. Lei si è girata verso di me e mi ha guardato con occhi resi languidi dal piacere che stava provando. Lui ha intensificato la masturbazione e lei ha goduto di nuovo, stringendo con la mano il mio sesso, segandolo con maggior fretta. Lui mi ha guardato ed io ho intuito che era prossimo al piacere. Ho appoggiato la mia mano su quella della ragazzina e l’ho stretta attorno al mio cazzo, facendomi segare con maggior velocità. Una smorfia sul viso della ragazzina, ci ha fatto capire che era all’apice: il suo corpo si è inarcato ed è esploso in un orgasmo davvero intenso. Lui ha continuato a scoparla con le dita, poi mi ha guardato ed ha sborrato su di lei. Il suo seme si è sparso sul suo corpo acerbo ed io non sono stato da meno. Lei ha abbandonato i nostri membri, coprendosi il viso con le mani. Ho indirizzato il mio schizzo di sborra su quei seni stupendi e li ho omaggiati con una buona quantità di crema, ricoprendoli del tutto. Lui ha guardato lei, che gli ha sorriso, poi, con un dito ha raccolto un po’ della sua e mia crema e l’ha portato alle labbra di lei, che si sono schiuse per poterlo ciucciare. Io mi son spremuto il cazzo su di lei, poi mi son spostato. Il mio compito era finito. Ora erano loro che dovevano decidere il proseguo del gioco. Lei si è alzata di scatto e, insieme, sono andati verso il mare e si son tuffati per un bagno ristoratore. Io mi sono seduto sotto il mio ombrellone ed ho dato uno sguardo verso la bella che, dopo l’ennesimo schizzo del solito singolo frettoloso, si è messa a pancia in giù, stanca del gioco. Mi è sembrata come infastidita dal fatto che nessuno fosse capace di regger il gioco come era successo il giorno prima con me, restando duro per molto tempo e regalandole intense emozioni, prima di omaggiarla con una sontuosa schizzata. Il mio sguardo si è concentrato di nuovo sulla coppia giovane che, seduti sulla scogliera, vicino al mare, parlavano e si scambiavano effusioni. Ne ho dedotto che tutto era nella norma.
Mi son alzato e recato al chiosco lì vicino, per uno spuntino.
Seduto, mentre mangiavo, li ho visti andarsene abbracciati e, quando son passati davanti a me, lei mi ha sorriso e salutato con un cenno del capo, mentre lui la stringeva sorridendo.
Ho riflettuto sul fatto che, in tre giorni di vacanza, avevo già vissuto due belle e intense avventure, molto soddisfacenti e appaganti.
Mancavano ancora quattro giorni al mio rientro. Non male come inizio!