Mi sono alzata molto presto, ho un appuntamento di lavoro alle 08.00. Infilo la cialda, e sorseggio il caffè. Sto rileggendo alcuni appunti di lavoro. Avrò una giornata pesantissima. Vado in bagno, chiudo l’acqua nella vasca. Tolgo la maglietta e sfilo gli slip. Osservo il mio corpo allo specchio come faccio tutte le mattine. Fa un pochino freddo, i capezzoli sono durissimi. Entro nella vasca, e finalmente il calore dell’acqua mi rilassa. Prendo il sapone, ne metto un pochino nelle mani e lentamente lo spargo sul corpo, alzo prima una e poi l’altra gamba. Mi accarezzo il seno, ho i capezzoli ancora duri, ma il freddo ora non c’entra nulla. Prendo la doccetta, e inizio a togliere il sapone dal corpo. E’ piacevole il getto caldo sul corpo. Mi soffermo tra le gambe, tolgo il sapone. Mi riprometto sempre di depilarla completamente, un vezzo che ora vorrei soddisfare, come del resto ho fatto più volte. Non lo faccio mai da sola, vado nel solito centro estetico dove lavora una ragazza bravissima. Non mi vergogno, ma un pochino mi infastidisce mettermi a gambe aperte mentre mi depila. Non lo fa apposta, ma pensando di fare una cosa gradita, fa continui complimenti. Il getto della doccetta, ora l’ho indirizzato sul clitoride. L’acqua ha indurito il mio clitoride, è gonfio come sono gonfi i miei capezzoli. Strofino il mio dito su quel bottoncino. Vorrei leccarmelo, la testa inizia a girare. Improvvisamente entra mio marito, si abbassa i boxer, alza la tavoletta e inizia a fare la pipì. Non si accorge che mi stavo masturbando. Fisso il suo coso, è dritto come tutte le mattine. Una pipì interminabile, come al solito gli sfugge tutto…è sempre così. Alzo la gamba e con il piede accarezzo i suoi glutei…il mio è un richiamo. Sembra rispondere, si muove ma in realtà ha finito la pipì. Rimette tutto nei boxer ed esce. Mi girano le scatole, mi è passata la voglia. Mi asciugo, infilo degli slip neri e il reggiseno. In camera finisco di vestirmi, mi trucco, prendo la borsa della palestra e corro a lavoro. Passo l’intera giornata, ricevendo delle persone e a scrivere. Sono decisamente intrattabile, riprendo più volte la mia segretaria, mi rendo conto che sono motivi futili. Anche oggi faccio molto tardi. Finalmente esco e corro in palestra. Farei ancora in tempo per la lezione in acqua, ma decido di utilizzare gli attrezzi in palestra. Questa sera ci sono più persone, ma ritrovo il ragazzino che mi sono fatta l’altra sera, le due ragazze straniere, il solito istruttore e qualche marito che evidentemente non ha voglia di stare a casa. Il ragazzino mi gira intorno, tenta degli approcci scherzosi, ma non presto attenzione. La maglietta e i calzoncini mi stanno soffocando, oggi proprio non tollero nulla. La ragazza moldava o ucraina, ancora non ho capito la sua nazionalità, ha un grazioso top aderente e i calzoncini mettono in risalto, il suo delizioso corpicino, già ammirato negli spogliatoi. La sua amica ha gli stessi indumenti, ma l’effetto non è lo stesso. E’ più rotonda e il sedere sembra più voluminoso di quanto in realtà sia. Sono sulla panca, e sto cercando di sollevare un bilanciere. Ho inserito solo 5 kg…non voglio esagerare. Mentre riporto i pesi sul supporto della panca, due mani sollevano il bilanciere aiutandomi. Alzo gli occhi ed è sempre lui, il ragazzino, sta diventando una presenza ossessiva. Tra l’altro non mi sfugge il suo pantaloncino. E’ aderente e il tessuto esalta le sue parti intime. E’ palesemente in erezione, si vedono perfettamente i contorni. Mi metto seduta, si siede accanto e appoggia la mano sulla coscia. Mi alzo velocemente e vado a correre nel tapirulan, mi accorgo che la ragazza moldo-ucraina o non so cosa ha assistito a tutta la scena. Passo 50 minuti a correre. Scendo e mentre bevo dalla bottiglia, lui si avvicina…- ti devo parlare dopo- – non abbiamo nulla da dirci e smettila di girarmi intorno- La ragazza che ho scoperto chiamarsi Elena, ci osserva. La sua amica la chiama e se ne vanno negli spogliatoi, per loro la giornata in palestra termina qui.
Inizio gli addominali, e di nuovo si avvicina, ma stavolta strusciando la mano sul pacco. Scocciata, mi alzo e me ne vado negli spogliatoi. Entro e come al solito le due moldo-ucraine, chiacchierano nude, mi danno un’occhiata e riprendono a parlare a voce alta. Oggi ci sono anche due signore sui 50, abbronzate effetto lampada. Non hanno il segno del costume, e i seni sono rifatti. Avranno una quarta, ben tirata su. Il mio armadietto è vicino alle ragazze. Inizio a togliere la maglietta, rimanendo a seno nudo. Non sfiguro con le altre. Rimango a piedi nudi, sfilo calzoncini e slip. Mia accarezzo il corpo, come se mi facessi dei massaggi. Elena sta raccontando alla sua amica, l’uscita con il ragazzo del giorno prima. La guardo, la trovo simpatica. Il suo racconto, condito di particolari fa ridere. Incrociamo gli sguardi e il mio sorriso è ricambiato dal suo. Continua il suo racconto surreale. Continuo a guardarla, mentre racconta muove il corpo e le sue ginocchia talvolta sfiorano le mie gambe. Hai il sedere appoggiato sulla panca, ogni tanto lo alza e gratta il gluteo. Quel movimento, fa scorgere il suo spacco rosa. Mi viene la palle d’oca, sorridendo alle due ragazze vado in doccia. Apro l’acqua, e l’istinto questa volta è fortissimo. Mi tocco il seno, la mano va in mezzo alle gambe e tocco. Il mio corpo reagisce, con forti brividi. Appoggio la mano sinistra al muro e con la destra mi masturbo da dietro. Non mi accontento di sfiorare il clitoride, il mio dito è dentro. Finalmente vengo, a fatica trattengo le urla. Si apre la porta ed è Elena, mi giro imbarazzata. Lei lascia andare il respiro e mi dice – scusami pensavo fosse vuota…Non dico nulla, non riesco a dire nulla…ho il respiro affannato. Il petto si gonfia di aria. Mi vesto, saluto con un sorriso le ragazze ed esco. Vado alla macchina e il ragazzino è già là.
– Che vuoi….
– Beh pensavo che potessimo…
– Hai pensato male…mica immaginavi che potevamo continuare. Abbiamo scopato ma ora basta.
– Dai ti prego parliamo un attimo.
– Ci sono tante persone, non ho voglia di farmi vedere. Forza sali, mi dici quello che mi devi dire e sparisci.
Ci allontaniamo dalla palestra e mi fermo nel parcheggio lì vicino.
– Allora cosa mi devi dire….
– Beh si insomma…credevo potessimo…
– Basta non continuare…devi lasciarmi in pace.. dai sparisci.
Fa per uscire, richiude lo sportello e si slaccia i pantaloni.
– Allaccia i pantaloni e scendi…
– Dai ti prego…poi non ti rompo più.
– Si ma devi sparire poi, fai finta di non conoscermi.
– Si si tranquilla.
Si abbassa i pantaloni, poi i boxer e libera il suo arnese. Tenta di spingere la mia testa sopra, ma resisto. Allungo la mano, e lo tocco. E’ già grosso, gonfio è duro. Non ho voglia di salire sopra ho solo voglia di andare a dormire a casa. Tocco la cappella, già la sento umida, maneggio un pochino e il suo liquido già sta lubrificando l’asta. Questo stupido ha un tesoro tra le gambe…ma la testa…intendo il cervello è vuoto. Si irrigidisce, finalmente schizza…anche questa volta è pieno. Spalmo lo sperma sulla cappella e le palle. Ha forti brividi. Prendo un fazzoletto e pulisco la mano
– Ok ora scendi e lasciami in pace.
Arrivo in garage, saluto la vicina e anche lei ha la borsa della palestra. Scambiamo due chiacchiere sugli effetti benefici dello sport e mentre elogio il suo ragionamento, mi accorgo di avere un grumo di sperma sulla manica del giacchetto. A dire il vero continua a parlare, mentre pulisco con il fazzoletto.
Finalmente entro, dormono tutti. Accendo la televisione, metto su Radiofreccia… amo la musica. Mi spoglio e mi infilo nel letto. Sono di spalle a mio marito, posizione fetale, sono nel dormiveglia. Sento la sua mano che mi accarezza il seno. I capezzoli si induriscono come al solito, muovo le gambe. Mio marito si avvicina. Si appoggia sul sedere, sento che è duro. Spingo i glutei verso di lui, faccio capire che sono ben disposta. Si abbassa i boxer, me lo sento vivo sulla schiena. Spinge. Scende sotto le lenzuola, mi sposta gli slip, me li toglie. Mi lecca, sento la lingua dentro la mia fessura, mi bagno. La lingua lecca anche il buchino e la infila dentro. E’ eccitante sentirla dentro. Le sue dita frugano tra le gambe, afferro il suo membro e lo sego come avevo fatto poco prima con il ragazzo. Anche lui si bagna, ma sposta la mia mano e lentamente entra dentro. Mi scopa, impiego un attimo a venire. Mi monta, chiudo gli occhi e mi viene in mente il viso della ragazza mentre ero in doccia. Vengo ancora. Mio marito sente che godo….
– Ecco la mia puttana…sentila come gode
– Si spingi fammi godere.
Sono carponi, afferra il mio seno e mi sbatte. Lo sento gonfiare, lo sfila e una pioggia di schizzi bagna la mia schiena. Esausto si sdraia, rimango ancora carponi, la schiena sta gocciolando, ancora un attimo penso alla bocca di Elena e la mia mano mi fa venire ancora. Mi sdraio e mi addormento con ancora voglia.