L’estate scorsa, quando si è data la possibilità di muoversi con maggiore facilità, ho colto l’occasione di andare con Elena al mare. Ho scelto un posto vicino Roma, dove è possibile prendere il sole nude. Elena non è mai stata in un posto come questo. È una spiaggia libera, e diversamente da una controllata, capita spesso che ci siano persone che fanno sesso liberamente. La cosa non ci preoccupa più di tanto, anche perché spesso sono andata con mio marito e non ho avuto problemi. Sembrano esserci regole non scritte, e tutti sono discreti. Salvo come ho detto prima, che può capitare di assistere a prestazioni di vario genere.
Arriviamo presto, scegliamo un posto appartato o comunque isolato. Stendiamo l’asciugamano e togliamo i vestiti. Spalmo l’olio sul corpo di Elena, che non si smentisce, come al solito fa la scema. Poi è il mio turno e continua a fare la ragazzina, spalma sì l’olio, ma spesso inserisce le sue dita nelle mie intimità. Dal collo, alla schiena, per poi passare sui glutei e soffermarsi sul buchino. Riconosco perfettamente il suo dito medio, che si muove dentro, volto il viso e mi sorride. Non lo toglie e continua a masturbarmi il sedere. Ancora non c’è nessuno, ma Elena sembra avere la stessa predilezione di mio marito per il mio sedere. Più o meno fece la stessa cosa in Croazia, senza spalmare l’olio, ma carezzando il sedere, si soffermò nel buchino, per poi iniziare la stimolazione con il dito.
Lo penetrava masturbandosi l’uccello, poco gli interessava, che alcune persone cominciavano a guardarci insistentemente. Improvvisamente, mi ritrovai lui appoggiato sulla mia schiena, e la sua cappella appoggiata sull’ano. Gli bastò spingere un pochino, per sentirmelo nell’intestino. Mi tirò leggermente su, non ero carponi ma appoggiata con le gambe sui polpacci e lui afferrava il sedere spingendo a fondo il cazzo. Sentivo la sua voce, tipica di quando mi scopava e i suoi lamenti. Non mi accorsi immediatamente che alcune persone erano a pochi metri da noi. La cosa doveva eccitarlo, tanto è che poco dopo ho percepito i suoi schizzi sulla schiena, e un mormorio di approvazione.
Mi alzai con la schiena fradicia per andare in mare a sciacquarmi. Ero nell’acqua, pronta a tuffarmi, quando si avvicina una ragazza…
– Accidenti il tuo uomo deve averti fatto godere…
– Ehh
– Scusami non ho potuto fare finta di nulla…mi chiamo Sonia…
– Ciao Sonia, io sono Stefania…e comunque non ho avuto un orgasmo, ma a lui è piaciuto…
– Si vedo…
Si avvicina e poggia una mano sulla schiena, toccando lo sperma di mio marito, per poi osservare da vicino i filamenti che si allungano.
La saluto e mi tuffo in acqua, faccio qualche metro a nuoto, per andare in un punto con l’acqua più profonda. Mi giro e la ritrovo davanti, i suoi capezzoli sono a filo d’acqua, e i suoi capelli rossi bagnati sono lungo le sue spalle. Ci sorridiamo e sembra essersi rotto l’iniziale imbarazzo. Le sue mani accarezzano le gambe e i glutei, appoggia il seno sul mio e ci baciamo. Poi la sua mano scivola tra le mie gambe e carezzandomi inserisce un dito in figa, non scivola bene, l’attrito dell’acqua mi da un leggero dolore, poi la mia eccitazione favorisce l’inserimento di un secondo dito.
– Scusami Stefania, ma hai detto che non hai goduto….
Ci sorridiamo ancora e continua a masturbarmi, mi stendo sulla superfice dell’acqua e apro le gambe, mi tiene un piede per non consentire al mare di spostarmi. Piacevoli le sue carezze, sento scivolare bene le dita dentro di me. Sento solo le onde e lei che mi masturba. Aumenta la mia eccitazione, e non riesco a rimanere a galla, devo poggiare i piedi. Mi alzo e lei è sempre di fronte a me, ma un uomo è dietro di lei. Il suo sguardo e la bocca leggermente aperta, mi fanno capire che se la sta scopando.
– Scusami…Stefania…ma se non vuoi se ne va….ci piaceva la situazione….
Mi giro e appoggio il sedere sul suo folto pelo rosso, sento le sue tette a punta sulla schiena. La sua mano torna a masturbarmi mentre l’altra palpa i miei capezzoli. Si muove la donna con il ritmo con cui l’uomo se la sbatte. Lo stesso fanno dentro di me le sue dita, aumentano il ritmo con la sua eccitazione. Mi descrive le sue sensazioni, sussurrando all’orecchio. La sento godere, e le sue dita si piantonano in fondo alla mia figa. Godo anche io, noto un serpentello bianco muoversi nell’acqua per poi disperdersi in mille pezzi, è lo sperma del suo uomo. Esco dall’acqua e torno sull’asciugamano.
Il ricordo e il dito di Elena nel sedere, mi fanno bagnare. La ragazzina appoggia il contenitore dell’olio crema nella mia farfalla e mi scopa. Finisco carponi mentre mi fotte, mi muovo e godo.
Mi sdraio sull’asciugamano e noto che sono arrivate due coppie una giovane e una sui 50 anni. Poco distante anche un ragazzo giovanissimo già abbronzato. Devono aver visto almeno la scena finale. La coppia giovane sembra indifferente, mentre l’altra si scambia pesanti effusioni.
Elena commenta sorridendo, le sembra di essere su un set di un film porno. Non mi preoccupo, non è la prima volta che vedo qualcuno scopare. Mi sdraio e chiudo gli occhi. Lei continua a descrivere quello che accade. La signora si è lasciata andare e sta ingoiando l’affare del marito, mentre la ragazza della giovane coppia è di spalle, ci fissa. Elena monta sopra di me, si sdraia e mi bacia, sento la sua farfalla che si struscia sulla mia gamba, ho il ginocchio piantato sul suo clitoride. Mi sta bagnando.
Le nostre lingue, si conoscono bene, ma i loro intrecci sono sempre eccitanti.
Sembra di essere sul letto di casa nostra, ma con il sole che cuoce la pelle, improvvisamente un’ombra copre i nostri corpi…
– Scusate….posso guardarvi mentre…si insomma… mi piace vedere due lesbiche che…
Elena quasi sobbalza….
– Si ma metti l’asciugamano più giù….
Poi l’osservo meglio e noto che è veramente giovane, mi stupisco che il suo fisico esile possa sostenere il peso del suo fallo veramente enorme. Sta su come un soldato, il ragazzo se lo tocca e ci guarda, e ogni tanto volta lo sguardo, verso la coppia matura e la coppia giovane. La donna più grande viaggia alla grande, la sentiamo urlare con il marito dietro. Mentre la ragazza giovane, sta succhiando il fidanzato. Non riesce però a non alzare lo sguardo verso di noi e al ragazzo che si sega l’enorme cazzo.
Poverino meriterebbe almeno una mano che lo sega.
La stessa sensazione l’ho avuta sempre con mio marito, in Croazia.
Un ragazzo vicino a noi, non riuscivo a distogliere gli occhi dal suo coso. Non lunghissimo, ma molto largo. La pelle non riusciva a coprire la cappella, non era duro, ma neanche moscio. Nota che lo guardo e lo nota anche mio marito. Si avvicina a noi e chiede a mio marito…
– Scusami…posso…
– Non devi chiedere a lui…sono una donna emancipata….
– Oh scusami…in genere sai, per chi frequenta questi posti….notavo che ti incuriosiva…che dici…
Non rispondo, mi limito a prenderlo in mano, neanche due minuti di vicinanza e già era duro. Non riuscivo a chiudere la mano, mio marito ci guardava….
– Che ti crea problemi se lo tocco un pochino…?
– No tranquilla, semmai vado a fare un giro.
– No dai, rimani qui.
Continuo a segarlo e guardo mio marito, con un gusto quasi sadico. È veramente largo, sembra quasi di fare una sega ad un barattolo di una birra. Quelle lunghe di una nota marca.
L’uomo mi lecca i capezzoli, lo lascio fare, come lascio frugare la sua mano tra le mie gambe. Inutile dire che sono bagnatissima, facile da intuire dalla chiazza sull’asciugamano. Il suo cazzo largo mi ha fatto trascurare, le enormi palle. Non so perché, ma mentre lo massaggiavo mi faceva venire in mente gli enormi sassi del fiume vicino casa dei miei nonni paterni. Le toccavo e le sentivo dure, sembravano le palle del tavolo da biliardo. Lungo l’asta scendeva il liquido dei maschietti che faceva brillare la cappella.
Mi dedico a quel cazzo con entrambi le mani, già si era precipitato a infilarmi nella figa tre dita, quasi non le sentivo per quanto ero bagnata.
Non resisto, mi sdraio e lo tiro verso di me, struscia la grossa cappella nelle grandi labbra. Ho voglia di sentirlo dentro. Prova a infilarlo, ma non riesce. Sono sorpresa che non trova spazio, sono fradicia. Allargo ancora di più le gambe e le alzo. Ancora nulla…non entra. Lo afferro lo dirigo dentro e a fatica spinge. Fa un male pazzesco, come infilarsi una bottiglia. Per carità nulla rispetto a quello che infilo ora. La figa a fatica si allarga, comincia ad entrare. Quasi me la sfonda, ma finalmente si muove. Mi scopa e comincio a godere con orgasmi che si seguono. Sembra che si squarci la figa. Lo riuscivo a sentire anche nella parete anale.
I miei umori continuavano a scendere, sentivo delle voci che lo incitavano a sfondarmi. Riuscivo a vedere qualcuno che si segava. Fino a quando, lo sento venire, una quantità incredibile di sperma, il calore della crema. Continua a svuotarsi, i colpi arrivano ancora, tocco le palle, quasi le mungo, sembra che ogni volta che le stringo esca un altro schizzo. Come svuotare un tubetto di maionese, si sente chiaramente il rumore del cazzo che sciacqua nella figa, ancora non diventa moscio. Si toglie, si sdraia sulla sabbia esausto. Rimango con le gambe aperte, sento lo sperma uscire come un torrente. Mi godo le sensazioni delle contrazioni della mia farfalla. Sto per rialzarmi, ma la mano di mio marito mi spinge nuovamente sull’asciugamano e monta sopra di me. Infila il suo cazzo e ora mi scopa lui. La gente che guarda apprezza questa iniziativa, intorno a me vedo come ognuno cerca di darsi piacere, da soli o con le compagne. Quasi non sento il cazzo di mio marito, sono troppo larga. Mi alza le gambe, sembro una ginnasta, lo sperma continua ad uscire. Sembra quasi una scena felliniana, con commenti assurdi. Sfila il cazzo e penetra il culo, ora lo sento ben piantato nello sfintere. Non dura molto, ricevo la seconda ondata di schizzi.
Mi alzo non sento le gambe, sono sporchissima. Vado a farmi una doccia. Spesso nelle docce, che non sempre trovi, ci sono varie situazioni.
Entro e passando nelle varie docce, una è occupata, da una coppia, in realtà non è propriamente una coppia. Lei è una donna con capelli biondo cenere, sui 60, tette enormi e cadenti così come il resto del corpo. Lui un ragazzo sui 20, biondino, sicuramente alle prime scopate. Lei chiede di spingere, è appoggiata ad una parete. Le afferra il culo, e la scopa. Un ragazzo un pochino più giovane, moro si sta segando davanti alla porta, probabilmente in attesa del suo turno. Si masturba aspettando. Vado nella doccia di fianco. Apro l’acqua e tolgo lo sperma che ho sul corpo, continua a scendere dai miei buchi. Sento la vacca di fianco che gode, ci sono le pareti e non vedo, ma dai colpi che percepisco sul muro, il ragazzo si sta dando da fare.
Mi giro e il ragazzo moro in attesa, è davanti alla mia porta con l’uccello in mano. Faccio finta di nulla, mentre lui fissa il mio corpo, e si masturba. Si avvicina toccandomi le tette, lo lascio fare. È eccitato, mi stringe forte i capezzoli. Mi accorgo che è vergine, la cosa mi elettrizza. Timidamente mi tocca la figa, si mena il cazzo come un ossesso. Guido le sue dita nella mia figa, gli faccio toccare i punti che mi stimolano. Poi tocco il pisello, lo massaggio. Non è grosso, mi abbasso, lo guardo bene il frenulo è integro, ma non significa che sia vergine, ma i suoi atteggiamenti impacciati lo dimostrano. Lo metto in bocca, sento il sapore dello sperma che sta per uscire. Mi alzo, mi appoggio alla parete, allargo la figa e lo faccio avvicinare, afferro il cazzo e lo guido in figa. Sento i suoi lamenti, ma scivola bene. Spingo il culo verso il cazzo, per ricevere al meglio il pisello. Prendo la sua mano e la poggio sul clitoride. Con l’altra cerca di godersi il mio corpo toccandomi. Sento la sua cappella gonfia e poco dopo, il calore dello sperma che inonda la figa. Lo guardo e sorrido, il pisello moscio scivola fuori.
Con le percezioni torno al presente, allargo le gambe e mi metto dietro Elena, apro le sue. Carezzo le sue sode tette. Siamo di fronte alla giovane coppia, la ragazza ci guarda. Masturbo Elena, mentre i nostri sguardi si incrociano con la ragazza. Amo masturbare la mia compagna, e mi piace il suo esibizionismo. Ci baciamo, la ragazza carponi, si fa scopare dal fidanzato. Ci mostra la lingua e se la passa sulle labbra. Allargo la figa di Elena, facendole capire che se vuole si può accomodare per leccarla.
Comprende al volo, confabula con il ragazzo, si alza e viene verso di noi. Nera di capelli, come nerissimi sono i peli della figa. Si inginocchia di fronte a noi ed Elena spinge la sua testa sulla figa. La lecca sento Elena godere. Mi sdraio e tengo la mia compagna sopra di me. La ragazza, ci lecca. Il giovane ragazzo si masturba. Lei rimane carponi ed Elena, la penetra con l’olio per il sole. La sentiamo venire e poi va in doccia.
È ora di andare via, ci vestiamo e andiamo in macchina verso casa.