Mi chiamo Angela, ho 29 anni, sono alta m. 1,75, bionda, occhi azzurri, seno di una bella terza molto piena, bocca ampia con labbra carnose, che stimolano a mettervi un cazzo in mazzo, ventre piatto, culo alto, tondo e sodo, ben aperto, fica semi depilata, perché ho lasciato un piccolo triangolo di peli sul monte di venere, cosce lunghe e snelle. Sono sposata con Marco da tre anni ed abbiamo un bimbo piccolo di un anno. La gravidanza ha fatto emergere un aspetto di me che prima non conoscevo: mi piace farmi corteggiare e scopare in presenza di mio marito. Nella vita di ogni giorno, sono una moglie fedele ed una mamma premurosa, in realtà, nella privacy, mi piace far la troia ogni volta che se ne presenta l’occasione. La cosa che però mi fa davvero impazzire è far sesso con qualcuno, quando mio marito è in casa e si gode lo spettacolo. Certo non son cose che capitano tutti i giorni, ma, in certi periodi dell’anno, mi sento particolarmente troia e soprattutto incline a rapporti di sesso con altri uomini.
In passato, abbiamo discusso di questa mia propensione ed abbiamo concluso che il mio è proprio un bisogno fisico, quello di far sesso con altri. Ci son certe donne che, come me, non si accontentato di un uomo solo nella vita. Personalmente ho preferito metter in chiaro questa cosa fin da subito e lui, devo dire, non ha mai censurato questo mio comportamento, mostrandosi, al contrario, abbastanza accondiscendente. Certo, le prime volte, forse non è troppo felice, ma oggi ci godiamo quei momenti come evasione dalla routine quotidiana. Ricordo bene la nostra prima volta in cui ho chiavato davanti a lui. Eravamo in vacanza e sono stata rimorchiata da un bel signore sulla quarantina, molto elegante e distinto. Mi ha corteggiato per l’intera sera al bar del villaggio, sempre sotto lo sguardo di mio marito, che mi aveva lasciato campo libero. Quando mi ha proposto di spostarci nel suo alloggio, io ho rifiutato, ma gli ho proposto di venire lui nel mio. Ho fatto un cenno a mio marito, che ha subito capito, e ci ha preceduto nel nostro bungalow. Appena entrati Carlo, il tizio che mi aveva corteggiato, ha visto mio marito e, per un attimo, è rimasto frastornato, poi ci ha scherzato su.
«Ottimo scherzo! Mi scuso se l’ho importunata, ma farmi trovare suo marito in casa è il modo più elegante per farmi capire che sono stato stupido a non aver considerato che una bella donna come te potesse esser sposata. Mi scusi, signore, tolgo il disturbo e complimenti a sua moglie: oltre che molto bella, è anche molto spiritosa.»
Marco l’ha bloccato dicendogli:
«Nessuna botta di spirito. Se intende giacere con Angela, l’unica condizione che pongo è di assistere all’amplesso. Lei è libera di giacere con chi vuole, ma sempre con me presente, quindi: prendere o lasciare. Le assicuro che io sarò il più invisibile possibile, anche se sempre presente.»
Lui, dopo un attimo di pura incredulità, mi ha guardato e io ho annuito; allora ha pensato bene di non porsi alcun problema. Mi ha abbracciato e baciato, poi, lentamente, mi ha spogliato e fatto impazzire con mani e bocca, fin quando, a mia volta, l’ho denudato, ritrovandomi davanti un gran bel cazzo. Non troppo lungo, giusto, ma di un buono spessore. L’ho preso in bocca e me lo son gustato fin tanto che lui mi ha disteso e mi ha infilato quel paletto tutto dentro. Ho subito preso a gemere e ad esortarlo a chiavarmi forte.
«Sì, così, spingimelo dentro! Mi piace, dai! Scopami forte! Amore, guardami come godo fra le braccia di questo nuovo amico.»
Ha preso a pomparmi con un bel ritmo sostenuto, fatto di colpi lunghi e profondi. Ogni tanto variava la velocità, ruotava il bacino facendomi sentire il cazzo, che mi dilatava per bene. Ho avuto due orgasmi, per poi farmi mettere su di lui, impalata su quel cuneo che mi trafiggeva tutta. Mi son girata verso mio marito, che, in silenzio, si segava piano. Ho visto il suo bel cazzo, perché anch’egli è ben dotato, stretto nella sua mano che faceva su e giù seguendo il mio ritmo e, allora, ho goduto, facendolo felice.
«Sì, amore, guarda come faccio la troia per te! Guardami: sono una troia! Dai, Carlo, dì a mio marito quanto pensi che sia troia!»
Lui ha sorriso e mi ha accontentato.
«Mio caro amico molto cornuto, Angela è davvero una gran troia! E’ bellissimo chiavarla e tra poco te la farcisco tutta!»
Mi ha sollevato le gambe ed ha preso a sbattermi dal basso, con colpi così violenti e forti, che sobbalzavo sul suo cazzo alla maniera di un’amazzone, per poi ricadervi sopra, consentendo che mi si infilasse sempre più a fondo.
«Vengo! Sto godendo da matti! Dai, vieni anche tu! Sborrami dentro! Lo voglio sentir tutto, fin in pancia!»
Lui non è durato molto di più e si è svuotato tutto dentro di lei.
«Adesso vengo! Angela, sborro! Guarda, cornuto, come te la riempio tutta!»
Ho sentito caldi spruzzi di sperma riversarsi dentro di me, per poi colar fuori dalla mia fica aperta. Son rimasta per un momento immobile, fin quando lui non ha finito di pomparmi dentro il suo piacere e poi son andata in bagno.
Al ritorno, Carlo si era rivestito e ci ha detto che gli sarebbe piaciuto rivederci per giocare ancora. Marco ha solo detto che non vi erano problemi, se anche a me fosse piaciuto. Una sola precisazione: durante il girono non mi doveva importunare, ma lasciarmi libera di passare la giornata come volevo, senza alcuna ingerenza. Lui ha accettato e, per tutta la settimana, abbiamo scopato ogni sera. Dopo che lui se ne andava, Marco mi possedeva come un pazzo furioso e io godevo di più con lui, piuttosto che con l’altro. È strano, ma il mio piacere è rafforzato se so che Marco mi guarda mentre faccio la troia, per poi chiavarmi a quel dio biondo. Solo così ho la percezione di sentirmi troia per lui e son felice di suscitare la sua fortissima gelosia, che si traduce in scopate selvagge. Da allora, lo abbiamo rifatto diverse volte: ogniqualvolta se ne presentava l’occasione. L’ultima è stata con due uomini, che mi hanno fatto la festa non meno di due giorni fa. Il tutto è avvenuto a casa nostra, davanti al cornuto. Li ho soddisfatti entrambi ed ho goduto davvero tanto e bene. Tutto è successo per puro caso. Sono andata a comprare un frigo nuovo da sistemare nella nostra taverna, appena ristrutturata. Ovviamente un frigo non entra nella macchina e quindi ho programmato la consegna con Luca, il giovane e bellissimo ragazzo che lavora nel negozio.
«Non si preoccupi, signora; le porteremo il frigo domani pomeriggio alle 15:00»
Sono arrivati in due, il giorno dopo. Bravissimi nel consegnare ed installare posizionandolo proprio dove lo volevo io, nella taverna. Indossavano delle magliette con il logo del negozio, quanto mai attillate, che modellavano i pettorali muscolosi e potenti; quella vita mi ha portato a desiderare di portarmeli a letto. E coì ho fatto: me li son portati a letto! Essi avevano già capito tutto, da come mi ero presentata. Quasi completamente nuda, con la scusa che ero appena uscita dalla doccia. Hanno portato il frigo giù nel seminterrato, dove abbiamo realizzato una piccola, ma funzionale cucina.
Ho chiesto loro di sistemarlo nel posto migliore e, nel mentre vi provvedevano, mi son fermata a controllare, seduta su di uno sgabello. L’accappatoio in micro fibra si è aperto, mostrando che non indossavo mutandine. Allora è intervenuto mio marito, che, ricorrendo ad un doppio senso, ha ricordato ai ragazzi, che me lo dovevano mettere esattamente dove lo volevo io. Luca e l’altro, di nome Sergio, si sono scambiati un’occhiata e subito hanno capito che quella frase non era riferita al frigo.
Io mi son spostata e piegata più volte, indicando loro dove era la presa di corrente e Luca si è avvicinato a me e, fingendo di dover vedere dov’era posizionata, mi ha appoggiato da dietro un bel pacco, duro ed abbastanza voluminoso. Io mi son girata ed ho sorriso.
«Ecco lo voglio esattamente qui! Son sicura che ci starà benissimo! Naturalmente se lei ha altri posti da proporre, io sono disponibile ad accettare ogni suggerimento.»
Lui ha sorriso e ha detto che non c’erano problemi, che me lo avrebbe messo in qualunque posto desiderassi! Ho visto i suoi occhi brillare nel pronunciare queste parole. In pochi minuti lo hanno collegato alla rete domestica e poi, a quel punto, mio marito ha suggerito di offrir loro qualcosa.
Mi son girata verso di loro e, facendo in modo che l’accappatoio si sciogliesse e mostrasse il mio splendido fisico, ho detto loro che era disposta ad offrire qualsiasi cosa. Luca mi ha guardato e mi ha cosa intendessi per “qualsiasi cosa”. Non ho aggiunto altro, mi son solo inginocchiata davanti a lui ed al suo amico ed ho subito messo le mani sui loro rigonfiamenti. È intervenuto ancora una volta mio marito e, avvicinatosi, ha messo un braccio sopra le spalle dei due ragazzi.
«Perché non andiamo di sopra, che staremo di sicuro molto più comodi?»
Io ho sorriso e, sculettando come una troia, sono risalita lungo le scale prima di loro e, appena giunta in cima, prima di entrare nella nostra camera da letto, ho lasciato cadere per terra l’accappatoio. L’ha raccolto mio marito, entrando in camera assieme a loro due, che in un tempo brevissimo, si son spogliati nudi completamente, mostrando il loro fisico ben scolpito, ma, soprattutto, due belle verghe fra le gambe. Quello di Luca era sicuramente il più lungo, mentre quello di Sergio, il suo collega, era molto più dotato in circonferenza. Mi son inginocchiata di nuovo davanti a loro ed ho preso tra le mani quelle due splendide mazze, che sentivo pulsare calde e dure, nello stesso tempo.
Dopo aver dato un paio di colpetti con la lingua sulle punte, ho infilato in bocca quello di Luca, suscitando il suo stupore.
«Accidenti! Sei proprio brava ad ingoiare! In genere fanno tutte e un po’ di storie, asserendo che è troppo lungo, mentre invece tu lo hai imboccato senza fare una piega, come una vera succhia cazzi!»
Mi son sentito orgogliosa e anche mio marito è intervenuto.
«Tranquillo, Luca! Vedrai che non è brava solo a prenderlo in bocca!»
L’ho spompinato a lungo, gustandomi il piacere di sentire quella splendida verga che scivolava lungo la mia gola e la punta del mio naso che andava a sbattere contro il suo pube. Poi mi son dedicata a quello di Sergio. Lo sentivo grosso fra le mani, al punto che le mie dita non riuscivano a congiungersi; mi son girata e gli ho dato una bella leccata sulla cappella, poi, lentamente, un po’ alla volta, ho cominciato a farlo penetrare tutto in gola. Anche lui si è stupito del fatto che riuscivo a fagocitare la sua mazza.
«Cavolo! Sei riuscita ad infilartelo tutto in gola? Accidenti, che troia che sei!»
Ero un brodo fra le cosce. Sentirmi dire che erano soddisfatti per il fatto che avevo una ottima capacità orale, mi ha fatto bagnare ancor di più. Mi son alzata e sdraiata sul letto, con Luca che si è messo al rovescio e subito mi ha infilato la testa fra le cosce. Ho sentito la sua lingua scivolare lungo le pieghe della mia ostrica già fradicia, poi lui che indugiava sul mio clitoride e poi scivolava giù, in basso, fino a raggiungere la mia rosellina anale. Ha eseguito una lunga stimolazione, che ben presto mi ha portato ad avere un orgasmo molto intenso. Anche Sergio non è rimasto inattivo. Si è inginocchiato davanti alla mia faccia e, mentre io mi gustavo con piacere la lingua di Luca, lui ha ripreso ad infilarmi il suo splendido randello direttamente in bocca, muovendo il bacino avanti e indietro, quasi a scoparmi la gola, lasciandomi assaporare il piacere di sentirmi dilatare l’esofago. Grazie alla bravura di Luca, ho raggiunto un orgasmo che mi ha fatto vibrare e tremare tutta, ma, soprattutto, mugolare a bocca piena. Sergio allora si è sfilato dalla mia bocca e, dopo essersi sdraiato, mi ha invitato a salir su di lui ed infilarmi dentro quel totem di carne dura e vibrante. Ho sentito la punta farsi strada tra le pieghe della mia ostrica e le pareti della vagina dilatarsi, mentre lui scivolava sempre più in fondo. È stata una cosa lenta, senza fretta, che mi ha permesso di assaporare il piacere di sentirmi slargare da quella mazza, così voluminosa. Mi son sentita piena e, nello stesso tempo, ben aperta. Ho iniziato a muovermi su e giù, assaporando il piacere di sentirmi sfondare ogniqualvolta il mio corpo aderiva al suo. Intanto Luca, si è inginocchiato dietro di me e, mentre osservava quel che facevo con Sergio, ho sentito che, con le dita, mi stava lubrificando il buchetto. Quando ho capito che Sergio era ben piantato dentro la mia fica, mi son sdraiata sopra di lui ed ho portato ambedue le mani ad aprirmi le chiappe.
Giratami, ho guardato Luca, invitandolo a fare ciò che aveva in mente.
«Ti prego, entra piano, mi piace molto prenderlo nel culo, ma non ho mai fatto una doppia! Voglio godere nel sentirmi riempita dalle vostre due splendide verghe.»
Lui ha lasciato colare un po’ di saliva lungo il solco delle mie natiche e, con la punta del suo randello, l’ha spalmata sul mio buchetto e poi ha cominciato a spingermelo dentro. Ho sentito lo sfintere dilatarsi ed accogliere il suo scettro tutto dentro. È scivolato piano, senza fretta, facendo in modo che i miei muscoli anali si adattassero all’intrusione, permettendo così che mi penetrasse tutto dentro, fino in fondo. Quando il suo corpo ha aderito al mio, ho capito che lo avevo inglobato tutto nel culo! Lui è rimasto immobile, lasciandomi il tempo di abituarmi a quella poderosa intrusione. Ho fatto un bel respiro, poi mi son girata e l’ho pregato di chiavarmi per farmi godere.
«Vi sento! Mi avete riempito tutti e due i buchi e, adesso fatemi godere! Voglio sentirmi la vostra troia! Amore, guardami. Guarda come questi due splendidi maschi, stanno sfondando ogni buco della tua cara mogliettina!»
Mio marito si è avvicinato; aveva il cazzo in mano e ho visto lo sguardo stupito di Luca, che ha commentato ciò che vedeva.
«Accidenti! Adesso capisco perché ti son entrato facile nel culo! Guarda che cazzo si ritrova tuo marito? Lo credo bene che sei ben aperta nel culo e capisco anche perché sei diventata così esperta a farti sfondare la gola!»
Poi si è sollevato un po’ sulle gambe ed ha iniziato a limare il mio buchetto, alternando il suo movimento a quello di Sergio, che, dopo avere inarcato le gambe, ha preso a sbattermi da sotto. Era un bel gioco di squadra. Uno entrava e l’altro usciva, stantuffandomi alla perfezione. Mi hanno pompato bene ed a lungo, per oltre una ventina di minuti; io ho avuto una serie di orgasmi, sempre più intensi e forti, che hanno portato il mio corpo a vibrare, a tremare, scosso da fremiti di piacere incontrollato. Poi, ad un tratto, ho sentito che il ritmo era cambiato di colpo. Adesso mi pompavano sempre più forte, fin quando il primo ad arrivarmi dentro è stato Luca.
«Vengo! Accidenti Ti sto sborrando nel culo! Che meraviglia! Sei davvero una splendida troia, rotta in culo!»
Un istante dopo, ho sentito un’ondata di calore riempirmi l’intestino.
È rimasto dentro, scaricando tutta la sua semenza, poi si è sfilato e me l’ha presentato davanti alla bocca, per farsi pulire il cazzo, ancora intriso dei miei succhi anali. Anche Sergio ha cambiato ritmo. Ha cominciato a sbattermi dal basso sempre più velocemente, fin quando, con un grugnito, mi ha inondato Il ventre.
«Ci sono anch’io! Eccomi, vengo! Ti sborro dentro!»
Anche in questo caso ho sentito un’ondata di calore riversarsi nella mia vagina. Mi son spostata, sempre tenendo in bocca la splendida verga di Luca e, un attimo dopo, anche Sergio mi ha presentato il suo da pulire; mi son resa conto che, nonostante avessero già sborrato, le due verghe erano ancora ben dure e pronte ad un nuovo assalto. Io non mi son tirata indietro. Questa volta è stato Luca che si è sdraiato supino, mi ha fatto salire su di sé e farmi impalare sul suo scettro, che aspettava dritto e teso verso l’alto. Me lo son lasciato scivolare dentro e l’ho sentito arrivare ben bene, fino in fondo. Essendo più lungo, è arrivato a battere con la punta contro il fondo e questo mi ha provocato una scarica elettrica, che si è subito propagata per tutto il mio corpo. È stata una cosa molto intensa, che mi ha fatto immediatamente raggiungere un orgasmo.
«No! Non è possibile: vengo ancora! E’ pazzesco! Mi stai facendo godere all’istante!»
Nonostante i precedenti orgasmi, son venuta immediatamente. A quel punto Sergio ha preso posto dietro di me ed ho sentito che ha appoggiato la punta del suo randello fra le mie chiappe. Ho portato le mani dietro, rimanendo sdraiata con il mio corpo schiacciato sul petto di Luca e anche con lui ho dilatato le natiche per agevolare l’intrusione. È stato qualcosa di diverso rispetto all’altro, perché ho sentito quel grosso membro cominciare a farsi strada all’interno del mio intestino. Essendo più grosso di spessore, mi son sentita aprire e lentamente scivolare quella grossa mazza dentro di me. Lui è stato veramente bravissimo! Ha fatto tutto in maniera molto lenta e delicata, dando tempo al mio sfintere di adeguarsi alle sue dimensioni. Quando ho sentito il suo corpo sbattere contro le mie chiappe, ho capito che me lo aveva messo tutto nel culo! Non che se ne fosse bisogno, perché mi sentivo completamente sfondata! Anche in questo caso, son rimasti immobili, lasciando che il mio corpo si adattasse alle loro dimensioni e, poi, hanno preso a pomparmi, anche in questo caso, con un sincronismo quasi perfetto.
Essendo Sergio più grosso, si è mosso più lentamente, mentre Luca, dal basso, mi sbatteva facendomi subito raggiungere due orgasmi, in rapida successione. Mi hanno scopato bene per circa una mezz’ora, scambiandosi per due volte la posizione. Alla fine, dopo aver goduto ripetutamente, mi son venuti tutti e due in faccia. Grondavo dei loro schizzi di sperma ed ho iniziato a leccarla come so fare io: si trattava di una gran dose di sborra e non ho voluto perdermela. Ero molto felice, perché una stupenda doppia penetrazione come quella l’avevo sognata da tempo ed ora era divenuta una realtà. Mio marito, sebbene presente, non è intervenuto, ma è rimasto a guardare per tutto il tempo e, alla fine, mi ha fatto un applauso, per quanto son stata brava nella mia perversione. Sfinita mi hanno lasciato distesa sul letto e se ne sono andati. Subito dopo, mio marito mi ha scopato con cieco furore, dettato da un’incredibile gelosia. Mentre mi sfondava con il suo cazzone, mi ha detto di tutto.
«Troia! Puttana! Sei una vacca sfondata! Adesso sei contenta che ti hanno spaccato culo e fica in contemporanea? Dimmelo troia! Dimmelo che li volevi insieme, perché il mio non ti basta più! Sei una zoccola rotta in culo e troia!»
Godevo nel sentirlo così furioso e possente, mentre mi spaccava il culo a colpi di cazzo durissimo. Ho goduto di un altro vero orgasmo. Sì, con lui ho sempre un piacere MOLTO diverso da quello che provo con gli altri.
Con gli altri godo, ma con lui provo piacere! Adesso, per un po’ di tempo, me ne starò tranquilla, ma, appena, si presenterà una nuova occasione, non me la lascerò sfuggire: voglio ripetere la doppia, che mi ha letteralmente sconvolto ed è piaciuta moltissimo anche a lui.