Mi chiamo Claudia una donna di 48 anni, di media statura, mora, occhi scuri quarta di seno, ventre abbastanza piatto, cosce lunghe ed un bel culo a mandolino; sono sposata con Luigi da vent’anni.
Siamo professionisti con istruzione universitaria ed abbiamo una vita abbastanza normale. Circa un mese fa però, è avvenuto un fatto che ha cambiato la nostra vita ed è questa la storia che mio marito ha voluto raccontassi.
Prima di conoscere e sposare Luigi, ho frequentato, per circa un anno, un altro uomo, Marco. Era alto e muscoloso, aveva i capelli chiari, decisamente biondi, e dolci occhi scuri, insomma un bell’uomo. Il suo aspetto particolare non passava certo inosservato e, soprattutto, era molto ambito dalle donne, perché la sua dotazione era decisamente fuori dal comune.
Marco ha, fra le gambe, un membro lungo circa 24 cm. con una circonferenza davvero notevole, che sapeva usare benissimo e, con lui, una donna poteva provare la differenza che c’era tra gemiti di passione e grida di dolore, oltre ad essere un amante formidabile.
Quando facevamo sesso, Marco mi faceva sempre venire più volte. Non credo ci sia mai stata un’occasione in cui anche lui non sia venuto almeno tre volte, con enormi quantità di sperma.
La nostra storia ebbe a durare circa un anno, perché il nostro scopo era rivolto al solo sesso senza vincoli, né legami di sorta, e, di quel periodo, dentro di me, ho tenuto un bellissimo ricordo che ancora conserva con piacere.
Dopo un po’ di tempo che io e Luigi stavamo insieme, dopo aver fatto sesso avevamo preso la simpatica abitudine di parlare, raccontando le storie di persone con cui avevamo fatto sesso prima di incontrarci. I nostri racconti erano sempre abbastanza ricchi di dettagli, trovando questo gioco particolarmente eccitante. Luigi amava molto conoscere certe storie nei minimi dettagli, insomma si eccitava a sapere delle mie scopate con Marco. Più di una volta, mi ha confessato che, se mai avessimo incontrato Marco, avrebbe voluto diventare suo amico e sarebbe stato contento se anch’io avessi, in qualche modo, ripreso la nostra amicizia. Alla fine, mi ha confessato anche che per lui sarebbe stato molto bello, se una sera fossi tornata a casa e gli avessi raccontato di aver scopato ancora con Marco.
Naturalmente questo era solo un suo desiderio, anzi una sua fantasia, e tale sarebbe rimasta perché l’amico, da tempo, si era trasferito in un’altra città, molto distante da noi. Tutto questo avveniva nei primi anni di matrimonio, poi, con il passare degli anni, i nostri discorsi sulla fantasia di vedermi scopare con Marco si sono diradati e la nostra vita ha preso a scorrere sui binari della assoluta normalità e il sesso tra noi, anche se buono, non è vigoroso come una volta.
Un mese fa, ho partecipato ad un convegno in un hotel di una grande città, non lontana la casa mia. È stato un convegno molto noioso, cui, però, ho dovuto partecipare obbligatoriamente, e si sarebbe protratto per l’intera giornata, che mi sembrava non voler mai finire.
Mentre tornavo dal pranzo di lavoro, percorrendo uno stretto corridoio, un uomo è uscito da una porta laterale e mi è quasi venuto a sbattere contro. Giusto il tempo per scusarmi della appena evitata collisione e sono rimasta scioccata: ero faccia a faccia con Marco!
Anche lui si mostra non meno sorpreso di me ed abbiamo iniziato a parlare, riferendoci l’un l’altro di ciò che era accaduto in tutti questi anni di lontananza. Gli ho parlato di me, dicendogli che era sposata da quasi una ventina d’anni e che avevo due figli.
Lui mi ha detto che, da poco, si era di nuovo trasferimento nella nostra regione e che aveva casa a circa una trentina di km da casa mia; che era presente in città, perché stava organizzando una manifestazione per un grosso partito politico, che avrebbe avuto luogo fra qualche giorno. Mentre parlavamo, ho notato quanto fosse ben vestito e che era ancora attraente come sempre. Il suo fascino, il suo carisma, non era per niente cambiato, anzi, con il tempo, era cresciuto ancor più. Mentre lo ascoltavo, mi son resa conto che i ricordi, che la sua presenza faceva emergere in me, mi stava facendo bagnare fra le cosce in maniera tanto copiosa da esserne veramente stupida. Così mi sono ritrovata ad usare un tono più civettuolo, un linguaggio decisamente più sensuale, che mi ha portato ad avere un atteggiamento abbastanza languido e sensuale, direi proprio molto disponibile.
Mi sentivo di nuovo profondamente attratta da quel maschio che, in passato, mi aveva fatto veramente impazzire. Anche Marco stava inviando segnali inequivocabili di ampio gradimento e, mentre in me aumentava l’eccitazione, la mente si è rifiutata di pensare ad altro che non fosse il desiderio forte di avere ancora quel maschio dentro di me.
Siamo andati avanti per un po’ a parlare e Marco, alla fine, ha sorriso e ha detto che non gli riusciva di non pensare alle volte in cui eravamo stati insieme. Senza nessuna remora, anzi proprio da sfacciata, gli ho confessato che ci stavo pensando anch’io, con ciò aprendo alla possibilità di divertirci come ai vecchi tempi, prendendo una strofa.
Senza pensarci su due volte, gli ho detto di sì. Ho aspettato nel corridoio per quelle che sembravano ore, mentre Marco prendeva la stanza.
Ricordo di aver pensato che, in quel momento, indossavo l’intimo meno sexy che possedevo, mentre mi sarebbe piaciuto poter sfoggiare un intimo molto più erotico.
Quando stavo con lui, mi ero sempre vestita con un intimo molto sexy, cosa che aveva sempre apprezzato. Mentalmente ho preso ad elucubrare com’era far sesso con lui e, soprattutto, quanto fosse bello. Mentre ci avviavamo verso l’ascensore, ricordo di aver pensato che avremmo potuto imbatterci in qualcuno che ci conosceva, però, nello stesso tempo, la cosa mi eccitava in maniera così forte da farmi quasi tremare le gambe. Quando le porte dell’ascensore si son chiuse, Marco mi abbraccia e mi dà un lungo bacio, carico di passione. Mi ha trasmesso una sensazione di calma assoluta, facendomi sentire scevra da ansia, perché l’unico intento che volevo tracciare era quello di appagare l’eccitazione che mi stava facendo bagnare in maniera incredibile. Appena entrati, la porta si è automaticamente chiusa dietro di noi. Mi son resa conto che ero sola con Marco e stavo per realizzare la fantasia che era non solo mia, ma anche di Luigi. Stavo tremando e son sicura che Marco se ne sia accorto. Mi disse di rilassarmi, mi avvolse tra le braccia e mi baciò appassionatamente.
Sdraiati sul letto, ci siamo abbracciati ed abbiamo cominciato a baciarci avidamente, quasi a voler recuperare il tempo perso e così ho dimenticato di aver paura, di esser tesa, e mi sono lasciata andare fra le sue braccia. Marco mi ha sbottonato la camicetta ed ha lasciato che la mia mano vagasse fino al suo inguine. Il suo cazzo era grosso e duro come lo ricordavo e l’ho accarezzato da sopra i suoi pantaloni. Lentamente Marco mi ha tolto la camicetta, poi mi ha fatto alzare in piedi e mi ha slacciato la gonna, lasciandola cadere per terra. Ero un po’ imbarazzata, mentre mi trovavo di fronte a lui; ero consapevole che due gravidanze avevano lasciato il segno sul mio corpo, rispetto alle volte che mi aveva visto nuda e, forse, non ero più attraente come poteva ricordare.
Lui, invece, incurante di ogni cosa, ha continuato a denudare il mio corpo ed ha provato molto piacere nel vedere i miei seni liberi, che ha subito preso a baciare, succhiandomi i capezzoli duri. Mentre godevo delle sensazioni che mi dava la sua bocca sui miei seni, ho preso a denudarlo e, una volta sfilati i suoi indumenti, mi sono trovata davanti al viso il suo bellissimo fallo enorme, grosso, teso e duro.
Mi apparve enorme proprio come lo era la prima volta che lo vidi. Ne ho subito preso la punta in bocca e l’ho succhiata, mentre accarezzavo l’asta.
Gemette e chiuse gli occhi e, mentre succhiavo e leccavo quel bel cazzo, gli carezzavo le palle. Mi leccai la punta del dito e gliela spinsi delicatamente nel culo: sapevo che lo adorava.
Mi ha lasciato fare per qualche minuto, poi mi ha sollevato e dopo avermi completamente denudata, mi ha adagiato sul letto e mi son ritrovata lì con la figa bagnata in attesa, mentre lui era in piedi sopra di me con il suo cazzo duro che gli ondeggiava davanti.
Lo, non vedevo l’ora di sentirlo volevo dentro di me, ma tornando con la mente al passato, mi son ricordata che lui non me l’avrebbe dato subito, perché era sua consuetudine farmi godere a lungo e bene, con la lingua, prima di penetrarmi. Marco ha usato magnificamente la sua lingua per stuzzicare il mio clitoride e sondare, sia il mio culo stretto che la figa. Era conscio delle sue capacità a farmi godere a lungo e, mentre mi massaggiava il clitoride con la lingua, ha fatto scivolare il dito indice nella mia figa.
Ha iniziato con un movimento avanti/indietro lento, ma continuo. È stato meraviglioso! Dopo un paio di minuti, mi ha inserito un secondo dito e, dopo averlo abbondantemente bagnato, l’ha tirato fuori dalla mia figa ed ha iniziato ad inserirlo nel mio sedere.
Ben presto mi son ritrovata con un dito in figa ed uno nel culo, mentre lui insisteva con la lingua sul mio clitoride. Non c’è stato molto tempo prima che raggiungessi un orgasmo forte e intenso, che ho urlato con tutta la voce che avevo in corpo. È stato bellissimo e non ho dato importanza al fatto che qualcuno potesse sentirmi godere così forte.
Mi ha lasciato assaporare per un lungo istante tutto il piacere provato e, per fare questo, ci siamo sdraiati sul letto, coccolandoci, finché non mi son ripreso.
Volevo ricambiare il piacere provato, ma il cazzo di Marco era troppo grande per entrare in bocca per un pompino e, sicuramente, questo non lo avrebbe soddisfatto alla stessa maniera di come avevo goduto io.
Abbiamo ripreso a baciarci e lui mi ha fatto stendere supina, così, quando si è posizionato fra le mie gambe, ho visto il suo splendido membro avvicinarsi alle labbra gonfie e bagnate della mia figa. Per un attimo, ho provato la stessa sensazione di panico della prima volta che abbiamo scopato, chiedendomi se non fosse troppo grosso, ma, subito dopo, questo pensiero è stato archiviato dalla mia mente, consapevole che la mia figa aveva già partorito due figli. Lentamente ho sentito la sua grossa cappella entrare dentro di me e la fica tendersi per permettere l’intrusione di quello splendido membro. All’inizio ho provato un leggero fastidio, quasi dolore, e guardandolo negli occhi, con la bocca spalancata ed un filo di voce, l’ho pregato di infilarlo subito tutto dentro, perché volevo passare il prima possibile dal dolore al piacere.
Per un istante mi sono sentita dilatare completamente e, nello stesso tempo, infilare da quell’enorme palo di carne viva, che si stava incuneando dentro di me. Pensavo di esser al limite della sopportazione, quando, d’improvviso, un’ondata di piacere ha invaso il mio corpo, e i muscoli della vagina si son così rilassati, che ho iniziato subito a godere con quello splendido membro che ora scivolava liberamente dentro e fuori, procurandomi, ad ogni affondo, un’ondata di piacere sempre maggiore.
Sentivo il suo corpo muoversi con estrema decisione, mentre faceva scivolare con lentezza il suo grosso cazzo dentro e fuori dalla mia figa, ormai più che dilatata. Non riuscivo a controllare i miei orgasmi e lui mi fece venire velocemente, continuando a pomparmi con forza.
Lo abbiamo fatto in molte altre posizioni, ma sono stata felice che si sia ricordato quanto mi piace sentirmi inondata dalla sua sborra, quando mi scopa da dietro. Ero impaziente di sapere quando mi avrebbe fatto inginocchiare sul letto e posizionato dietro di me, tenendomi per i fianchi e me lo avrebbe piantato ancora tutto dentro, pompandomi nel ventre con quella splendida trave, fino in fondo. Ad un tratto si è sfilato e, dopo avermi fatto girare, ho sentito quella splendida cappella spingersi con forza dentro la mia fica, completamente dilatata, per continuare ad affondare finché non è giunto completamente dentro: a quel punto ho emesso un lieve gemito, a conferma del piacere che stavo provando. Mi ha pompato per diversi minuti, finché non ho iniziato a venire una seconda volta.
Quando si è reso conto che stavo venendo, il ritmo di Marco è aumentato e, piantatosi profondamente in me, ho avvertito con estremo piacere che mi riempiva di sperma.
Adoravo sentire la sua calda sborrata che mi inondava completamente la vagina. Siamo rimasti a lungo abbracciati, poi mi son chinata ed ho preso in bocca quello splendido membro che, anche se aveva appena goduto, deteneva ancora le sue dimensioni e, lentamente, usando tutta la mia capacità di esperta pompinara, l’ho fatto tornare di nuovo duro, così da farmi scopare ancora. La seconda sborrata l’ha indirizzata sui seni, mentre la terza l’ho voluta in bocca.
Nel venir via, dopo che io e Marco ci siamo scambiati i nostri recapiti telefonici, ho deciso di non farmi la doccia e mi sono semplicemente rivestito.
Era una sensazione particolare sentire le mie mutandine bagnate dallo sperma di Marco, che, continuando a colare, le stava inzuppando in maniera incredibile. Quando ci siamo lasciati, ho ripreso la via verso casa ed ho iniziato a pensare a come comportarmi, quando sarei rientrata.
Quando Luigi è tornato a casa, essendo soli, l’ho pregato di venire con me nella nostra stanza perché avevo una sorpresa per lui.
Una volta in camera, ho detto a Luigi che avevo incontrato un vecchio amico al convegno e lui mi ha guardato, cercando di capire di chi si trattasse. Quando gli ho detto che avevo rincontrato Marco, lui mi ha chiesto, con esitazione, come erano andate le cose ed ho avuto la sensazione che aveva paura della mia risposta.
Gli ho detto che avevamo parlato per un po’ e poi avevamo deciso di prendere una strofa. Lui mi ha guardato sorpreso e, per un momento, ho pensato che sarebbe andato su tutte le furie. Per un lungo istante è rimasto in silenzio, poi i suoi occhi si sono illuminati, e, memore del fatto che Marco era stato per tanto tempo una nostra fantasia, mi ha guardato e mi ha pregato di spogliarmi completamente. Sdraiata sul letto, voleva sapere tutto quello che era successo nei minimi dettagli. Mi son tolta i vestiti e, quando mi sono tolta le mutandine, ha visto l’inguine ricoperta dello sperma di Marco e, così, dopo avermi attentamente osservata, mi ha fatto allargare le gambe per permettergli di guardare bene. Ero un po’ imbarazzata, ma, allo stesso tempo, molto eccitata. Ha passato il dito nello sperma che ora scorreva lungo il mio sedere e mi disse che trovava la mia figa molto aperta. Gli ho detto che avrebbe dovuto vedere cosa c’era dentro non meno di un’ora fa. Si è spogliato completamente ed il suo cazzo era estremamente duro; gli ho raccontato del mio incontro con Marco, senza omettere nessun dettaglio, anzi specificando quanto era stato bello, quando Marco mi aveva, ripetutamente, inondato il ventre con il suo piacere.
Quando ho finito, si è alzato e mi ha messo il suo cazzo in faccia, dicendomi che era il suo turno. Gli ho preso il cazzo in bocca e l’ho succhiato, finché non è venuto.
Ci son voluti circa trenta secondi! Nonostante il rapido orgasmo, non passò molto tempo prima che fosse di nuovo duro e ha voluto metterlo dentro per vedere quanto Marco mi avesse allungato. Ho allargato le cosce e lui mi ha penetrato immediatamente. Ha pompato dentro e fuori per un minuto e mi ha detto che non riusciva nemmeno a sentire il contatto con le pareti della fica, da quanto trovava aperta la mia fica, così si è alzato e mi ha presentato di nuovo il suo cazzo duro in faccia: voleva che succhiassi via la sborra di Marco.
Leccare di nuovo il suo cazzo, intriso degli umori della mia fica e della sborrata di Marco, mi ha davvero eccitata. Dopo alcuni istanti, Luigi mi ha guardato con occhi un po’ strani e, poiché ho dovuto convenire con lui che la mia fica era ancora troppo dilatata per il suo cazzo, mi ha chiesto di girarmi, perché voleva fottermi il culo.
Era un po’ titubante, perché anche se il cazzo di Luigi non è delle dimensioni di quello di Marco, è pur sempre una verga di tutto rispetto e sentirla nel culo, non è cosa facile.
Mi sono rigirata e, dopo che lui ha abbondantemente lubrificato il mio culo usando lo sperma di Marco, che ancora colava dalla fica ed averci inzuppato nuovamente il suo cazzo, ho sentito la testa del cazzo di Luigi contro il mio culo. Ho urlato quando me l’ha spinto dentro, con un affondo secco e deciso. Ho cercato di aprirmi il più possibile, perché ho avuto la sensazione che desiderasse proprio farmi male, quasi a volermi punire per aver fatto la puttana, senza aver chiesto il suo permesso. Ho gridato di dolore, mentre lui mi penetrava completamente.
Non mi ha dato il tempo di abituarmi alla penetrazione e sapevo che mi stavo preparando a pagare il prezzo per la mia gioia pomeridiana. Mi ha pompato con forza e mi ha invitato a masturbarmi per alleviare il dolore, mentre lui mi ha schiaffeggiato forte sul culo e, mentre mi scopava, ho iniziato a godere, eccitata dal fatto che, in qualche modo, ora lo stavo facendo con il mio marito e mi stavo preparando ad esser sborrata da un secondo maschio, nello stesso giorno. Sentivo dentro di me un piacere immenso, era davvero bello sentirmi, in quel momento, come una vera puttana. Il mio orgasmo ha provocato anche quello di Luigi, che mi ha riempito il sedere con il suo sperma, dopo di che si è sdraiato sopra di me, respirando pesantemente. È rimasto dentro di me fino a quando il suo cazzo non è diventato morbido e ho usato i muscoli dello sfintere per espellerlo. Siamo rimasti sdraiati sul letto a coccolarci a lungo, mentre dentro di me ero ancora scossa dalle forti emozioni provate durante il giorno. Il giorno dopo, mentre facevamo colazione, Luigi mi ha confessato che gli sarebbe piaciuto vedermi scopare con Marco e, mentre me lo diceva, ho visto il suo pacco crescere in maniera esponenziale.
L’ho guardato un attimo e, consapevole del fatto che prima o poi doveva pur avvenire, se non altro per gratitudine a mio marito, che aveva accettato che sua moglie lo avesse cornificato a sua insaputa, mi sono inginocchiata davanti a lui e gliel’ ho preso in bocca, non prima di avergli detto di immaginare che, mentre lo stavo succhiando, l’altro, Marco, mi sfondava la fica.
È durato meno di 10 secondi!